Crisi finanziaria, mercoledì consulenti in Comune: Faraci, “forte volontà di evitare il dissesto”

 
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L'assessore Faraci in aula consiliare

Gela. Le osservazioni rilasciate dalla Corte dei Conti, che sul piano dei numeri rendono ancora più complessa la situazione finanziaria del municipio, stanno sicuramente contribuendo ad un’accentuazione netta delle verifiche e degli approfondimenti condotti dall’amministrazione comunale. Nel fine settimana appena trascorso, il sindaco Lucio Greco, alcuni assessori e il presidente dell’assise civica Salvatore Sammito hanno avuto un nuovo incontro con i professionisti dello studio di consulenza catanese che da qualche tempo segue le vicende di Palazzo di Città. Sul tavolo, quasi esclusivamente il contenuto delle osservazioni della Corte dei Conti, che indicano una forte instabilità per la struttura finanziaria dell’ente, tracciando un disavanzo potenziale da almeno novanta milioni di euro. Cifre che preoccupano e che potrebbero essere l’anticamera di un dissesto che l’avvocato Greco e la sua giunta cercheranno di evitare fino all’ultimo. Mercoledì, in città, è previsto un nuovo incontro con i professionisti dello studio etneo, in attesa inoltre che il sindaco formalizzi la nomina di un nuovo esperto, dopo l’addio del dottor Calogero Centonze che ha lasciato l’incarico. “La situazione che ci troviamo ad affrontare è difficile ma anche nuova per gli uffici del Comune, che sono sottodimensionati e mancano di un dirigente di ruolo – dice l’assessore al bilancio Mariangela Faraci che insieme al sindaco sta seguendo l’evolversi dell’attuale crisi finanziaria – le osservazioni rilasciate dalla Corte dei Conti preoccupano ma è anche una questione di vedute discordanti su principi e percentuali. Il rendiconto 2021? E’ inevitabilmente legato alle criticità che la Corte dei Conti ha posto rispetto al rendiconto 2020, che viene analizzato nelle osservazioni. L’attività di riaccertamento va avanti e continua ad essere fondamentale, soprattutto in settori come il bilancio, i tributi e gli affari legali. C’è una forte volontà di evitare una conseguenza drammatica come quella del dissesto. Uno svincolo delle royalties estrattive non risolverebbe la questione ma sarebbe comunque una buona boccata d’ossigeno, nell’ottica magari di un piano di riequilibrio meno gravoso”. La riunione di sabato scorso e quella fissata invece in Comune per mercoledì servono ad avere riscontri dai consulenti, così da acquisire elementi utili per l’audizione alla Corte dei Conti, fissata il prossimo 14 febbraio. “Una memoria complessiva va chiusa entro il 9 febbraio – aggiunge l’assessore al bilancio – stiamo lavorando con questa finalità”.

A conclusione dell’incontro di mercoledì, probabilmente, ci saranno maggiori ragguagli. La Corte dei Conti tiene sotto stretta osservazione i numeri del municipio e i prossimi scenari non sono comunque ben definibili. Il dissesto preoccupa non solo il sindaco e la sua giunta ma anche i consiglieri comunali, che hanno pochi elementi in mano per dare risposte sul loro destino amministrativo. Questa sera, invece, proprio l’assessore Faraci e i tecnici del suo settore porteranno all’assise civica un atto di diniego allo stralcio delle cartelle esattoriali. Per l’amministrazione, non ci sono spazi, in una fase finanziariamente così tribolata, per dare seguito alla disciplina dettata dalla legge di bilancio nazionale, che permette di “sanare” gli interessi di mora e le sanzioni sulle cartelle ancora non coperte dai pagamenti. “E’ un provvedimento che in questa fase abbiamo ritenuto di non poter accogliere – conclude l’assessore – il Comune deve muoversi in direzione di un miglioramento del sistema di riscossione e avere entrate contabili. Comunque, il cittadino non viene danneggiato perché potrà eventualmente accedere alla rottamazione”. Il destino finanziario del municipio, con tutte le relative conseguenze sulla macchina amministrativa e burocratica e inoltre sui servizi destinati alla città, è ormai il focus prioritario dell’amministrazione comunale, che cerca di tirarsi fuori dal tunnel del dissesto.

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