Crollo delle prestazioni al Pronto soccorso, cancellati “codici bianchi” e “Punto pediatrico”

 
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Gela. Quasi ventimila prestazioni in meno rispetto allo scorso anno. In epoca covid-19 l’unità di Emergenza e accettazione ha registrato il crollo delle prestazioni. Il dato del 2020 si ferma a 27425 accessi, quasi 20mila meno dello scorso anno. Nel 2017 erano stati 46 mila. Sono 77 i decessi e 8 i pazienti giunti cadavere.

Il Pronto soccorso di via Palazzi si conferma, ancora una volta, primo per numero di accessi tra le strutture dell’Asp cl2. Segue l’ospedale “Sant’Elia” di Caltanissetta che, nonostante le 19978 prestazioni annue, come più volte evidenziato dalle organizzazioni sindacali, gode di maggiori servizi e presenza di personale medico e infermieristico. Rispetto allo scorso anno, complici le nuove e improvvise direttive da gestione della pandemia, l’ospedale guidato dal direttore sanitario Luciano Fiorella, ha cancellato dal Pronto soccorso di via Palazzi i servizi dedicati dei “Codici bianchi” e del “Punto pediatrico”. Dopo un lungo e inconcludente braccio di ferro con le organizzazioni sindacali, la direzione strategica, retta dal manager Alessandro Caltagirone, ha modificato i contestatissimi percorsi del centro covid-19 senza riuscire a garantire aree di transito completamente dedicate e riservate. Si parla di ascensori e accesso in Radiologia condivisi e, per questo motivo, soggetti a continui interventi di disinfezione. I familiari di un paziente diventato positivo solo dopo alcuni giorni di ricovero avrebbero fatto ricorso. Qualcuno avrebbe anche ipotizzato un nesso con il crescente numero di contagiati registrati tra personale ospedaliero e ricoverati. Indiscrezioni, quest’ultime, che se difficilmente potranno trovare conferme potrebbero, invece, avvalorare la tesi che il dimezzamento delle prestazioni sia riconducibile ad una minore percezione di sicurezza in ospedale.

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