Decreto per Marabusca, “Comune soggetto attuatore”: “Avvio progetto entro 60 giorni”

 
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L'ex discarica industriale Cipolla mai bonificata

Gela. E’ uno degli interventi di messa in sicurezza, ad oggi mai realizzato. Il dipartimento regionale acqua e rifiuti, attraverso il servizio “bonifiche”, ha rilasciato il decreto che individua il Comune come ente attuatore di tutte le fasi, dalla progettazione e fino all’affidamento dei lavori, per gli interventi nell’ex discarica Marabusca. L’accordo, concluso tra il Ministero della transizione ecologica e la Regione, stanzia oltre tredici milioni di euro, dopo i circa dieci milioni, in previsione per la messa in sicurezza di un’altra ex discarica industriale, quella Cipolla. Due vere e proprie bombe ecologiche, che nei decenni hanno intaccato vasti territori. Venivano smaltiti idrocarburi e sostanze pericolose, del ciclo industriale. Senza fondi impermeabili, anche i sottosuoli hanno risentito di enormi danni. Con il decreto, i funzionari regionali riconoscono il Comune come ente attuatore e, su richiesta degli uffici del settore municipale, ora affidati all’assessore Cristian Malluzzo, nel decreto si apre ad una progettazione, da assegnare all’esterno. Una questione che si è posta anche per il sito di Cipolla. A Palazzo di Città, manca personale interno che possa essere dislocato solo nella progettazione di interventi di messa in sicurezza, molto complessi. Probabilmente, si procederà con affidamenti esterni, utilizzando una parte delle risorse, disposte dalla Regione. Nel decreto, si prevede che il documento di avvio della progettazione vada trasmesso agli uffici palermitani entro il termine di sessanta giorni dalla notifica a Palazzo di Città, per evitare di mettere a rischio le somme. Soprattutto quella della progettazione sembra una fase molto difficile da mettere insieme e il ricorso a soggetti esterni pare quasi inevitabile.

“In ordine all’affidamento a soggetti esterni dei servizi di architettura e ingegneria, il superiore documento preliminare dovrà precisare le soglie di riferimento e la valutazione cumulativa degli stessi, scongiurando ogni forma di frazionamento artificioso, nonché l’esatta determinazione degli “incentivi per le funzioni tecniche”, si legge nel decreto, che riporta le firme del dirigente generale Calogero Foti, del responsabile del servizio bonifiche, Francesco Lo Cascio, e del funzionario direttivo, Enrico Ascia. Il provvedimento conferma che sarà il Comune ad operare come soggetto attuatore e si dovrà procedere, da subito, con la nomina del rup. Difficile, invece, arrivare alle vere responsabilità della contaminazione. La ditta che aveva la piena disponibilità delle aree è stata dichiarata fallita e gli eredi del titolare hanno rinunciato a subentrare. I fondi stanziati su accordo di ministero e Regione serviranno ad una prima messa in sicurezza, mentre per una bonifica complessiva, probabilmente serviranno risorse ancora maggiori. Quello di Marabusca rientra nell’elenco dei siti orfani, che attendono le bonifiche, perché “potenzialmente” contaminato.

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