Don Lino Di Dio: “Chi serve la cosa pubblica pensi al bene comune e non al proprio”

 
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Gela. Papa Francesco non visiterà la Casa della Misericordia come si sperava ma riceverà ugualmente una delegazione di volontari e assistiti nel corso della sua visita a Piazza Armerina. Alcuni nostri volontari e assistiti hanno preparato dei doni da offrire al Santo Padre come una casula, un quadro e la poltrona dove il Papa Francesco siederà e parlerà con il gruppo di Gela.

Don Lino Di Dio presenterà la Piccola Casa della Misericordia di Gela avviata nel 2013 sotto l’impulso dello stesso Pontefice, con i circa 150 volontari che ogni giorno, nel silenzio, lavorano per andare incontro al disagio di tante famiglie indigenti.

La Piccola Casa della Misericordia ha avviato la mensa, il dormitorio, il servizio di supporto al carcere, il poliambulatorio, la raccolta degli alimenti invenduti presso le attività commerciali locali, il centro di ascolto, le consulenze professionali, il servizio distribuzione generi alimentari, il recupero scolastico dei bambini, l’emporio dei vestiti, il servizio lavanderia e il servizio di mediazione familiare. Vengono servite circa 2000 persone.

“Il nostro cuore è nella gioia – dice don Lino di Dio, iniziatore della Piccola Casa della Misericordia – perché Francesco viene nel cuore della nostra Sicilia a trovare i suoi figli e a confermarli nella fede e nella carità. Penso che la visita del Santo Padre tra noi, più che essere un premio, è una sfida, un incoraggiamento, è tendere la mano verso ciascuno di noi, perché i deboli possano sentirsi consolati, gli afflitti possano guardare l’avvenire oltre la siepe dello sconforto e della loro debolezza”

Non manca la stoccata anche alla politica. “Coloro che servono la cosa pubblica pensino al bene comune e non al proprio, attenzionando il territorio della nostra terra, della nostra Gela. Una delle città più grandi della Sicilia, piena di tante risorse, ma dove manca il lavoro e la povertà avanza sempre più, dove è elevato il numero di morti per tumori e varie malattie, città che vive il grave dramma dello spopolamento perché tante famiglie e tanti giovani, stanno lasciando la nostra terra per disperazione”.

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