Donna morta dopo un anno in coma, nominato un perito per le verifiche

 
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Gela. I pm della procura vogliono fare chiarezza sulla fine della trentunenne Marilena Tandurella, morta all’ospedale Vittorio Emanuele dopo che da circa un anno versava in uno stato di coma vegetativo. I carabinieri del reparto territoriale hanno acquisito le cartelle cliniche sia al nosocomio sia alla Rsa Caposoprano, strutture dove la donna è stata ricoverata. Ieri, su incarico del sostituto procuratore Eugenia Belmonte, il perito ha dato il via alle operazioni tecniche, compreso l’esame autoptico sul corpo della giovane donna. I familiari hanno presentato un esposto e il marito ha deciso di seguire l’iter dell’inchiesta, affidandosi ad un legale di fiducia, l’avvocato Francesco Enia.

Il perito valuterà le possibili cause del decesso. Negli scorsi mesi, la donna è stata ricoverata anche in una struttura sanitaria di Palermo. Le sue condizioni erano già critiche. La relazione del perito dovrebbe contribuire a tracciare le ragioni di quanto accaduto.

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