Emergenza rifiuti, ancora conferimenti ulteriori a Timpazzo: “Fino a 950 tonnellate”

 
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La discarica Timpazzo

Gela. Ancora una volta, si riparte da Timpazzo. Con l’emergenza rifiuti, mai risolta, il governo regionale questa volta si aggrappa a quanto stabilito dal Tar Palermo, che con l’ordinanza degli scorsi giorni ha sostanzialmente escluso conferimenti senza limite nel sito locale ma ha confermato che si potrà procedere sulla base di quanto disposto già lo scorso anno, con un tetto di 950 tonnellate al giorno. I giudici devono ancora entrare nel merito dell’azione avanzata dalla “Impianti Srr”, che gestisce la piattaforma di Timpazzo. Come conferma l’assessore all’energia Daniela Baglieri, però, è stata emessa una direttiva dal dipartimento regionale acqua e rifiuti. “Ancora una volta siamo impegnati, in assessorato, per scongiurare che malaburocrazia, casualità, inerzia e calamità, causino l’ennesima crisi dei rifiuti in Sicilia”. L’assessore centrista si dice sostanzialmente sicura che la questione sia risolta. In realtà, anche di recente era stata emessa una direttiva, concentrata su Timpazzo, sul sito di Oikos e su Siculiana, che indicava conferimenti ulteriori fino a 2.200 tonnellate. La Srr4 ha detto no e la società “Impianti Srr” non ha autorizzato l’arrivo di ulteriori carichi dalla discarica privata di Lentini, della società Sicula Trasporti, che in questo anno è stato l’epicentro della nuova crisi dei rifiuti. “Spiace che il mio tempo  – aggiunge Baglieri – debba essere destinato a ridimensionare problemi risolvibili nel settore dei rifiuti, sebbene qualcuno non mostri alcuna volontà di volerne venire a capo. Proprio per questo, a stretto giro, la Regione adotterà provvedimenti sostitutivi per cercare di risolvere anni di inerzia in merito al sistema dei rifiuti in Sicilia. Si deve comprendere che non è più tempo di incompetenze: dal marzo 2021, giorno del mio insediamento, senza sosta ho cercato di innescare un’inversione di tendenza, mettendo al centro gli interessi della comunità, la salute fisica ed economica dei cittadini. I siciliani non meritano queste emergenze cicliche che si ripetono stranamente a ridosso dell’estate. Emergenze che ci inorridiscono, ma che non ci lasciano sbigottiti”. Anche l’amministrazione comunale, come aveva già fatto “Impianti Srr”, ha presentato ricorso al Tar contro il decreto dello scorso marzo che elimina il limite massimo delle 450 tonnellate al giorno e rivede l’Aia.

Il Tar, con l’ordinanza richiamata dalla Regione, in realtà si è posto in maniera assai critica sulle scelte degli uffici palermitani, anzitutto rispetto alla rivisitazione dell’Aia di Timpazzo.  L’Aia, per i giudici, venne rilasciata dopo “approfondita istruttoria, condotta con il coinvolgimento di numerose amministrazioni, tra cui Arta Servizio 2-Emissioni in atmosfera, Arta Servizio 4–Protezione patrimonio ambientale, Asp di Gela e Arpa di Caltanissetta”. Allo stesso modo si sarebbe dovuto procedere per rivedere quel provvedimento. Cosa che però la Regione non ha fatto. “Per il principio del contrarius actus, la modifica del detto decreto avrebbe dovuto far seguito a procedimento analogo a quello seguito per l’adozione del provvedimento di primo grado, oggetto di intervento in autotutela; il ricorso presenta, dunque, sufficienti profili di fondatezza, sotto il profilo del difetto di istruttoria”, scrivono i giudici. Allo stesso tempo, tengono in considerazione che è in atto l’ennesima emergenza rifiuti sull’isola, tale da spingere l’assessorato regionale e il dipartimento ad insistere su siti come Timpazzo. Come un anno fa, l’emergenza peserà nuovamente sul sito locale.

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