Emergenza virus, con scuole chiuse si ferma refezione: possibile cassa integrazione per lavoratrici

 
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La refezione era ripresa a fine gennaio

Gela. Le misure d’urgenza assunte per contrastare l’eventuale diffusione del Coronavirus, anche in città, hanno portato al fermo delle attività in tutti gli istituti scolastici. Una decisione che inevitabilmente ha bloccato la refezione. Così, almeno per ora, sono rimaste prive di occupazione le dipendenti del raggruppamento di imprese che mette insieme le aziende Saporito e Cps. Lavoratrici che dopo mesi di mobilitazione avevano ottenuto la ripresa del servizio. Ora, vanno incontro ad una possibile cassa integrazione, in attesa che le attività possano riprendere. “Stiamo già studiando con le aziende l’applicazione degli ammortizzatori sociali, si potrebbe trattare di una cassa integrazione oppure di fondo integrazione salario – dice il segretario provinciale della Filcams Cgil Nuccio Corallo – ho anche avuto modo di parlare con l’assessore al ramo Cristian Malluzzo”.

Il sindacato, in vista del prossimo anno scolastico, vuole verificare se ci siano le risorse finanziare per programmare una nuova gara, in tempi congrui. “In passato si era ipotizzata la soluzione dell’affidamento triennale – conclude – sono tutte valutazioni da effettuare con dati certi a disposizione. Con l’assessore ci rivedremo non appena l’emergenza sarà conclusa. Queste lavoratrici hanno diritto ad un futuro occupazionale certo”.

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