Eni riconverte e l’autotrasporto vede il baratro, parte lo stato d’agitazione: si rischia il blocco

 
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Gela. Aspettano oramai da due anni che gli impegni assunti vengano rispettati. Il drastico calo dopo le scelte di Eni. Intanto, proprio in queste ore, i rappresentanti dei consorzi dell’autotrasporto incontrano il sindaco Domenico Messinese. Hanno scelto di proclamare lo stato d’agitazione e sono pronti a lanciare le prime quarant’ore di sciopero. La riconversione della fabbrica Eni e la chiusura definitiva dell’impianto di politene hanno creato evidenti flessioni per gli autotrasportatori. Pochi viaggi, materie prime da trasportare sempre più rare e pesante calo di commesse. Senza Eni, la gran parte dell’autotrasporto locale rischia seriamente il tracollo. I rappresentanti del consorzio Gela Trans e di quello degli Autotrasportatori del Golfo hanno già chiesto l’intervento del prefetto di Caltanissetta Maria Teresa Cucinotta. Il sindaco Domenico Messinese, davanti al loro appello, ha già provveduto a convocarli.

Accordi mai applicati. Padroncini e operatori del settore sollevano dubbi soprattutto intorno alla strategia del gruppo Eni in città. Con almeno due accordi in pochi anni, i vertici della multinazionale, quelli di Confindustria e l’amministrazione comunale uscente si erano impegnati a non far pesare le scelte legate alla riconversione e alla chiusura del politene solo sulle spalle degli autotrasportatori. Allo stato attuale, secondo gli operatori in stato d’agitazione, nessuno di quegli impegni sarebbe stato rispettato e, così, in bilico rimane oltre il sessanta percento dell’intero settore a livello locale.

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