“Fermo screening per operai esposti all’amianto”, Granvillano: “Visite non partono”

 
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Granvillano, il sindaco Lucio Greco e rappresentanti Ona (immagine di repertorio)

Gela. I soldi, stanziati dalla Regione, ci sono, ma ad oggi lo screening sui lavoratori esposti all’amianto non è ripartito. “Sono ormai tre anni che attendiamo di riprendere a pieno regime le visite e garantire la massima tutela sanitaria agli operai esposti all’amianto – dice il presidente della sezione locale dell’Ona Salvatore Granvillano – la cosa assurda, è che non si tratta di una mancanza di fondi, visto che i soldi stanziati ci sono, circa 100 mila euro. Anche i medici dell’ospedale che coordinano questo tipo di attività attendono di poter procedere”. Granvillano solleva la questione in un periodo di forte emergenza sanitaria dovuta al Covid, con il timore che i lavoratori esposti possano finire nel dimenticatoio. Tanti di loro continuano ad ammalarsi e c’è chi ha perso la vita. Negli anni, le attività sono state coordinate da un pool di medici del nosocomio di Caposoprano.

“Tutti conoscono la nostra situazione, anche il sindaco – dice ancora Granvillano – abbiamo lottato per arrivare al protocollo, che firmammo nel 2013 con i vertici dell’Asp di allora, e alla legge fatta approvare anche da Pippo Gianni. Ora, non capiamo perché non si possa andare avanti, riprendendo lo screening, con tac e spirometrie. Sembra quasi che nessuno se ne voglia interessare”. Furono i rappresentanti locali dell’Ona ad ottenere i primi riconoscimenti dalle autorità sanitarie, che alla fine compresero l’importanza di assicurare una copertura finanziaria per le visite di operai, che non sempre potevano permettersi accertamenti specialistici privati, come forma di prevenzione contro patologie, soprattutto da asbesto.

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