Frodi sulle polizze assicurative, “capi di imputazione vanno precisati nei dettagli”

 
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Gela. Sarebbero almeno 115 le polizze assicurative finite sotto le verifiche dei pm della procura e degli investigatori. Le contestazioni mosse ad un operatore locale del settore sono di truffa e sostituzione di persona. In base a quanto accertato, avrebbe rilasciato attestazioni false o comunque non in regola, danneggiando non solo la compagnia assicurativa ma anche i tanti clienti, che poi iniziarono a segnalare i fatti. L’operatore si trova davanti al gup del tribunale, appunto per rispondere alle contestazioni. Il giudice, ieri mattina, ha accolto l’eccezione avanzata dalla difesa, sostenuta dall’avvocato Salvo Macrì. Secondo il legale, i capi di accusa sono stati formalizzati in maniera fin troppo generica. Non emergerebbero particolari specifici per ogni ipotesi addebitata all’imputato.

Così, il giudice ha disposto che sia direttamente la procura a sviluppare tutti i particolari, precisando i dettami specifici per ogni polizza. In aula si tornerà a luglio, in attesa che i pm illustrino nei capi di imputazione gli elementi dettagliati delle presunte frodi.

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