Gasdotto Gela-Malta, Corrao: “Ue verificherà eventuale presenza uranio impoverito”

 
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Una delle aree locali individuata per il passaggio del gasdotto

Gela. Dati preoccupanti erano stati riportati nel parere negativo al gasdotto Gela-Malta, rilasciato dal direttore della Riserva Biviere Emilio Giudice. “In seguito alla mia segnalazione, la Commissione Europea ha deciso di attivarsi per un’eventuale verifica sul campo sul funzionamento dei sistemi di monitoraggio dell’uranio impoverito nel Golfo di Gela. Sono soddisfatto di questo impegno ufficiale, finalmente si muove qualcosa per la tutela della salute della comunità”. Così commenta l’eurodeputato siciliano Ignazio Corrao la risposta della Commissione Ue in seguito alla sua interrogazione sulla presenza di materiale radioattivo sul fondale del Golfo di Gela e sul progetto di Gasdotto tra Malta e Gela. “L’1 marzo 2022  – spiega Corrao – l’ente gestore della Riserva del Biviere aveva inviato al Ministero per la Transizione ecologica, un parere relativo al progetto di gasdotto tra Malta e Gela ‘Gas pipeline interconnection between Malta and Italy’. Dalla Relazione, oltre ai numerosi danni ambientali che il progetto rischia di produrre, emerge anche uno stato preoccupante di inquinamento del fondale del Golfo di Gela interessato dal gasdotto, dovuto a concentrazioni di Uranio 238 e del Torio 234”.

“La risposta di Bruxelles alla mia interrogazione urgente – prosegue ancora Corrao – è molto importante perché comunica l’intenzione di avviare un intervento immediato da parte della stessa Commissione. Essa infatti ‘contatterà l’autorità italiana competente per valutare la necessità di una verifica da parte della Commissione ai sensi dell’articolo 35 del trattato Euratom’, facendo leva sul diritto della Commissione Ue di verificare direttamente sul campo il funzionamento e l’efficacia dei controlli. L’impegno preso ufficialmente dalla Commissione Ue di avvisare e intavolare un procedimento con le autorità italiane è un segnale importante per la bonifica e la tutela della salute dei gelesi, ma anche un elemento da considerare nel progetto di gasdotto Italia-Malta, ancora in attesa della valutazione di incidenza ambientale”,  conclude l’eurodeputato.

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