I fedeli di via Ossidiana devono lasciare i locali, “è un luogo di culto…non ce ne andiamo”

 
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Una celebrazione nella chiesa di via Ossidiana

Gela. In base alla missiva ricevuta, dovrebbero smantellare la chiesa e attendere buone nuove dal municipio. I fedeli dell’associazione Kurion Lesoun non hanno però alcuna intenzione di rinunciare all’ex palestra di via Ossidiana che hanno rimesso a nuovo per trasformarla in luogo di culto della chiesa cristiana pentecostale evangelica. Oltre dieci anni fa, quell’immobile gli venne concesso a titolo definitivo dall’allora giunta Crocetta. Erano prima stati “sfrattati” dalla struttura che oggi ospita il comando di polizia municipale, nonostante avessero effettuato tutti i necessari lavori di adeguamento. L’ex sindaco gli concesse un immobile attiguo, che da anni ormai è diventato luogo di culto. “Non abbiamo nessuna intenzione di lasciare i locali – dice il ministro di culto Angelo Gabriele D’Alessandro – abbiamo speso più di 200 mila euro solo per i lavori e abbiamo quattrocento fedeli. Ci sono funzioni matrimoniali già in programma per i prossimi mesi e inoltre con il nostro banco alimentare serviamo almeno trecento famiglie in difficoltà. I luoghi di culto sono tutelati dallo Stato”.

Angelo Gabriele D’Alessandro e i fedeli della chiesa non vogliono lasciare la struttura

Da qualche giorno, come tanti altri rappresentanti di associazioni locali, ha ricevuto una comunicazione dal Comune che impone la restituzione dell’immobile. Probabilmente, anche la chiesa di via Ossidiana sarà tra quelle strutture che il commissario Rosario Arena e i suoi tecnici confermeranno, senza alcuno “sfratto”. D’Alessandro però teme che la procedura possa andare avanti. “Per noi parlano tutti gli atti ufficiali – conclude – i locali ci sono stati concessi non attraverso una convenzione provvisoria ma a titolo definitivo. Svolgiamo un’importante attività anche per la città”.

 

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