I furti e i soldi, il figlio del boss era uno dei presunti capi: “Rapinarono un giovane per i biglietti del One Day”

 
1

Gela. “Preferivano rivolgersi a qualche mafiosetto piuttosto che fare denuncia”. Il procuratore capo Fernando Asaro ha chiosato così, descrivendo le fasi dell’operazione che hanno condotto all’arresto di nove giovani, tutti accusati di furti, estorsione, danneggiamento e di una rapina. La base del gruppo era tra le palazzine popolari di Scavone. Rubavano motorini e scooter di ogni tipo. Per riaverli bisognava pagare. “Chi subiva i furti – hanno spiegato il dirigente del commissariato Francesco Marino e il funzionario Domenico Demaio – contattava degli intermediari che fissavano il prezzo. Abbiamo notato, in quel periodo, un calo vistoso delle denunce. Si sceglieva di non rivolgersi alle forze dell’ordine”. Si poteva arrivare fino a cinquecento euro. I nove avrebbero messo su una sorta di banda ben organizzata. Uno dei capi sarebbe stato il ventenne Gaetano Alferi, figlio del boss Peppe, attualmente detenuto in regime di 41 bis. In carcere, insieme a lui, sono finiti il venticinquenne Nicola D’Amico e l’altro ventenne Pasquale Trubia.

I biglietti e la rapina. “Una specie di agenzia disbrigo pratiche parallela”, hanno ribadito gli investigatori. Gli arrestati sono stati seguiti per quasi un anno. Sono accusati anche di una rapina. Si impadronirono di dieci biglietti del concerto “One Day”, che ogni primo maggio si tiene sul litorale catanese. “Con la scusa di comprare un biglietto – hanno detto gli investigatori – attirarono un giovane che li aveva a disposizione. L’hanno picchiato anche a colpi di casco, rubandone dieci, che poi sono stati rivenduti”. I provvedimenti, firmati dai magistrati della procura e disposti dal gip Lirio Conti, riguardano anche Giovanni Di Maggio, Ivan Iapichello, Emanuele Ferrigno, Salvatore Alma e Mirko Dammaggio. Il nono indagato si è reso irreperibile. Agivano sul lungomare ma anche in centro storico. Rubavano motorini e scooter, anche di grossa cilindrata, certi di essere ricontattati per la restituzione, dietro pagamento. Sono almeno sedici le vittime dei furti che, decidendo di non sporgere denuncia o di ritirarla, sono stati segnalati. “Anche il giovane che venne rapinato dei biglietti – hanno ancora spiegato gli investigatori – non ha voluto denunciare quanto accadutogli. Dobbiamo ringraziare alcuni poliziotti che, seppur liberi dal servizio, hanno segnalato e ricostruito alcuni dei furti”. Uno spaccato fatto di intimidazioni, furti a raffica e connivenze, che avrebbe favorito la presunta banda. Da domani, tutti gli indagati inizieranno ad essere sentiti dai magistrati.

1 commento

  1. QUINDI PER ARRESTARE CHI BRUCIA AUTO INDISTURBATO OGNI NOTTE DA ANNI E ANNI …E ANNI E ANNI… A CHI ASPETTATE (MI RIVOLGO ALLE FORZE DELL’ORDINE) ?? A CHI ASPETTATE COSA O CHI DEVE DARVI IL VIA PER METTERE FINE AGLI INCENDI ?? AVETE TELECAMERE OVUNQUE … CHE ASPETTATE ????

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here