Il maxi progetto “Ciliegino” fermo da anni, sopralluogo dei finanzieri nelle aree

 
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Una delle ex aree di cantiere

Gela. Sopralluoghi nelle aree dei cantieri del polo fotovoltaico Agroverde. Negli scorsi giorni, i militari della guardia di finanza avrebbero effettuato una serie di accertamenti sui luoghi, acquisendo materiale, anche fotografico. I lavori del polo “Ciliegino” sono fermi da quasi cinque anni, dopo la posa della prima pietra e l’avvio delle attività di sbancamento nella zona ricompresa tra le contrade Cappellania, Tenuta Bruca e Sant’Antonio. Gli accertamenti dei finanzieri sarebbero stati decisi, forse anche sulla scorta di un nuovo esposto, presentato dai rappresentanti delle associazioni ambientaliste Aria Nuova e Amici della Terra. Saverio Di Blasi ed Emanuele Amato sarebbero stati presenti durante il sopralluogo condotto dai militari. Gli ambientalisti, da anni seguono le vicissitudini successive alla posa della prima pietra di quello che si candidava ad essere uno dei progetti più ambiziosi d’Europa, nel settore agro-fotovoltaico. Tutto, però, è fermo. Neanche l’amministrazione comunale del sindaco Domenico Messinese sembra in grado, al momento, di sbloccare lo stallo, in attesa dell’investitore giusto, sempre che possa mai arrivare. Il via libera giunse dall’allora giunta Fasulo e dal governo regionale a guida Crocetta. L’ex presidente inaugurò personalmente i cantieri.

Gli esposti. Le associazioni Aria Nuova e Amici della Tera, già con un primo esposto, hanno denunciato una serie di anomalie, ritenute molto gravi. Non solo l’aspetto del danno ambientale che sarebbe stato causato in quelle aree, ma i rappresentanti delle associazioni ritengono che ci siano stati presunti illeciti amministrativi, che avrebbero favorito l’avvio dei cantieri, anche in assenza di una vera e propria polizza fideiussoria. Da anni, pure gli ex proprietari, poi espropriati, attendono di ricevere le indennità dovute. L’ultimo esposto è stato presentato ai magistrati del tribunale di Catania e per conoscenza a quelli del presidio gelese. A maggio, verrà discussa l’opposizione alla nuova richiesta di archiviazione. I magistrati della procura, almeno in base a quanto contenuto nel primo esposto a firma Aria Nuova e Amici della Terra, non hanno individuato elementi di indagine tali da giustificare il proseguo di un’eventuale inchiesta. Archiviazione contestata proprio dalle associazioni che, attraverso il legale Joseph Donegani, hanno presentato un atto di opposizione. Il gip lo valuterà a maggio.

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