“Il sindaco cambia le carte in tavola?”, Terlati: “Se preferisce accordi politici, faccia pure”

 
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Salvatore Terlati

Gela. “Sembra che il sindaco si voglia tirare indietro. La brutta figura non la facciamo noi ma lui”. Salvatore Terlati, storico esponente dei comitati di quartiere cittadini, ieri ha ottenuto il sostegno degli altri rappresentanti. Dovrebbe essere lui il riferimento dei quartieri nella giunta del sindaco Lucio Greco. L’avvocato, la scorsa settimana, ha proprio chiesto di avere una rappresentanza nella sua squadra di governo della città. “Ora, invece, sembrerebbe che voglia cambiare le carte in tavola – dice Terlati – lui stesso ci aveva chiesto di indicare un unico nome oppure di fornirgli una rosa di tre nominativi. Se ieri i rappresentanti di tre comitati, su un totale di dodici, hanno deciso di esprimere posizioni non favorevoli, è certamente legittimo. Non possiamo obbligare tutti a seguire la stessa linea. Però, gli altri nove rappresentanti hanno deciso di darmi fiducia. Appena ho spiegato di essere disponibile, c’è stato subito il sostegno”. I rappresentanti dei comitati hanno informato l’avvocato Greco e questa mattina è stata trasmessa una comunicazione mail, indirizzata a Palazzo di Città, con il verbale dell’incontro del coordinamento, tenutosi proprio ieri sera. “Ho dato disponibilità – aggiunge Terlati – non certo per me ma per la città. Mi sono voluto mettere a disposizione, in una periodo difficilissimo, perché voglio una città diversa, per la mia famiglia, per i miei figli e per i miei nipoti. Da circa trentatré anni svolgo attività sociale nei quartieri e se ci sono stati miglioramenti, penso sia dovuto anche a quello che ho fatto. Se il sindaco, invece, vuole chiudere accordi politici, lo faccia senza problemi. Il lavoro dei comitati di quartiere e del coordinamento proseguirà. Questa potrebbe essere un’occasione sprecata, non per me ma per la città”.

Il sindaco, già ieri sera, è sembrato piuttosto scettico. Probabilmente, si aspettava l’indicazione di un nominativo, sostenuto da tutti i comitati di quartiere, per i quali vorrebbe avviare un percorso di istituzionalizzazione. “Le cose o si fanno oppure non si fanno – conclude Terlati – per me, ad esempio, è assurdo che la villa comunale sia chiusa da settimane perché c’è un albero caduto che va rimosso. Io stesso mi sarei subito messo all’opera, intervenendo direttamente. Però, la politica è fatta anche di accordi non rispettati. Ne prendiamo atto. Ovviamente, spetta al sindaco decidere e una sua risposta la aspettiamo. Se dovesse trascorrere questa settimana, per noi sarà già troppo tardi. Potremmo non avere più tempo”. Un ingresso in giunta di Terlati potrebbe collocare i comitati di quartiere in una dimensione maggiormente istituzionale, fornendo un tavolo ufficiale sul quale portare le istanze della città. Il sindaco dovrà decidere se avere un riferimento diretto dei comitati, proprio nella compagine di governo, oppure se affidarsi nuovamente ad un approccio solo politico, magari individuando il successore dell’architetto Marchisciana che ha lasciato la delega all’urbanistica.

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