Impianto Ecorigen, oli cottura rigenerati per la green refinery: “Rispettate prescrizioni”

 
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L'impianto Btu di Eni all'interno della raffineria

Gela. Le prescrizioni ambientali, preliminari all’avvio dei lavori, sono state rispettate. Il dipartimento regionale ambiente ha rilasciato il decreto che attesta la conformità per il progetto dell’impianto Uco di Ecorigen, che sorgerà all’interno dell’area della raffineria Eni di contrada Piana del Signore. L’investimento riguarda il trattamento degli oli di cottura esausti, per rigenerarli e destinarli al processo produttivo della green refinery. A marzo, proprio il dipartimento aveva rilasciato l’autorizzazione unica ad Ecorigen, la società che ha avviato tutte le procedure per realizzare un impianto di trattamento degli oli di cottura esausti, che da Uco (Used cooking oil) verranno convertiti in Ruco (Reconditioned used cooking oil). La commissione tecnica specialistica ha concluso l’esame sulle prescrizioni che erano state poste alla società. A maggio, c’era stata la valutazione negativa rispetto al mancato adempimento di una delle condizioni. L’azienda ha però presentato integrazioni sulla nota tecnica, il trattamento delle acque meteoriche e la planimetria per gli innesti verdi del fitorisanamento. Integrazioni che sono state accolte dalla Cts.

La verifica di ottemperanza, come indicato nel decreto, si è chiusa favorevolmente anche se una delle condizioni “risulta ottemperata limitatamente alla fase progettuale e non ottemperata per la fase di fine cantiere”, si legge nel provvedimento. “Si attesta l’esito positivo della verifica di ottemperanza delle condizioni ambientali relative alla macrofase ante-operam”, conclude il decreto firmato dall’assessore regionale Toto Cordaro. La trasformazione degli Uco in Ruco, nel processo di rigenerazione, assicurerà supporto energetico ad un impianto centrale nel ciclo green di raffineria, il Pot-Btu. Le attività predisposte nel progetto si svilupperanno in aree, interne al sito di raffineria, l’isola 13 e l’isola 9 (dove si prevede un punto per l’arrivo di Uco via terra). L’olio esausto di cottura giungerà non solo via terra ma anche tramite nave. Il sistema è destinato alla lavorazione di non meno di 400mila tonnellate all’anno di Uco (Used cooking oil). A fine febbraio, il dipartimento regionale acqua e rifiuti ha autorizzato variazioni all’Aia, già rilasciata ad Ecorigen.

1 commento

  1. Ciò che avevamo auspicato venti anni fa oggi vede la luce. Transizione verso l’economia circolare e transizione energetica; insieme a risanamento del territorio. Gela uno dei poli tecnologici industriali più importanti. La sostituzione dell’olio di palma con olio esausto per la produzione di biocarburanti è un ulteriore passo verso una società a rifiuti zero.
    Necessita, oggi più che mai, un’accelerazione delle operazioni di decommissioning degli impianti petrolchimici e le bonifiche dei suoli.

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