Inchiesta “Exitus”, al via appello per Ferrara: sarà sentito testimone chiesto dalla difesa

 
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Gela. Sarà sentito un testimone, ritenuto importante dalla difesa rispetto alla posizione dell’avvocato Grazio Ferrara, condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa. Lo ha deciso la Corte d’appello di Caltanissetta, disponendo la rinnovazione. Una richiesta in tal senso è arrivata proprio dalla difesa dell’imputato, rappresentata dal legale Giacomo Ventura. In aula si tornerà a giugno. Ferrara, lo scorso anno, fu condannato a sei anni e otto mesi di detenzione, a seguito delle contestazioni mosse dai pm della Dda nissena che lo ritengono referente del boss Salvatore Rinzivillo, coinvolto e arrestato al culmine della maxi inchiesta “Extra fines”. L’imputato invece fu raggiunto da provvedimento nell’ambito dell’indagine “Exitus”, basata sui presunti fiancheggiatori di Rinzivillo. Ferrara era il legale di fiducia del boss e per la difesa, che ha impugnato la condanna, ci sarebbero stati solo rapporti professionali e null’altro. L’accusa invece sostiene che l’imputato facesse da ponte tra Rinzivillo e gli affiliati, soprattutto dal momento dell’arresto del capoclan. Il professionista fu monitorato negli spostamenti effettuati insieme al boss e durante incontri con pregiudicati e presunti referenti dei clan di altre zone dell’isola.

Accuse che secondo la difesa non hanno trovato riscontro. In primo grado, il collegio penale del tribunale riqualificò l’accusa iniziale, pronunciando la condanna per concorso esterno. Venne invece assolto Emanuele Zuppardo, a sua volta toccato dall’inchiesta “Exitus” ma con un ruolo comunque meno rilevante. Ferrara, nel corso delle indagini e nel procedimento di primo grado, spiegò che i rapporti con Rinzivillo si limitarono alla sfera professionale, senza mai travalicare quel confine.

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