Inchiesta su incentivi ad Eurocoop, prescrizione per l’imprenditore Pellegrino

 
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Gela. L’inchiesta, condotta dai militari della guardia di finanza, si concentrò su incentivi economici che sarebbero stati irregolarmente incassati dall’azienda Eurocoop, che per diversi anni operò nell’indotto di raffineria Eni. Le accuse mosse nei confronti di uno dei vertici aziendali, l’imprenditore Silvio Pellegrino, si sono prescritte. Il giudice Miriam D’Amore ha dovuto pronunciare il “non doversi procedere”, così come chiesto anche dal pubblico ministero. Per gli inquirenti, le possibili irregolarità si sarebbero concretizzate nel passaggio di trentotto operai, che dalla cooperativa Comeco (tra le più importanti dell’indotto Eni e poi fallita generando tanti sospetti) transitarono nelle file di Eurocoop. L’azienda di Pellegrino avrebbe ottenuto contributi per circa 340 mila euro. Dalle indagini, avviate anche su esposto di alcuni operai, emersero possibili collegamenti proprio tra Comeco ed Eurocoop.

Uno dei funzionari Inps, sentito in dibattimento, spiegò che quegli incentivi non sarebbero dovuti spettare ad Eurocoop. La difesa dell’imprenditore ha sostenuto la regolarità delle operazioni. Il tempo trascorso, però, ha fatto maturare la prescrizione. La stessa Eurocoop, come era già accaduto a Comeco, andò incontro al fallimento.

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