Inclusione e nuove metodologie, un convegno al Liceo

 
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Gela. Rilanciare l’inclusione scolastica evidenziando le potenzialità delle nuove metodologie e rivalutando lo spirito italiano dell’approccio multidisciplinare. Questo l’obiettivo prioritario che il dirigente scolastico del Liceo classico Eschilo, Maurizio Tedesco, si è posto di raggiungere attraverso il convegno “Inclusione 4.0 – Nuove prospettive e metodologie”. Le classi quinte del Liceo delle Scienze umane e i referenti dell’inclusione di altri istituti sono stati coinvolti in una serie di approfondimenti sviluppati da diversi relatori, tra i quali Renata Rizzo, docente universitario e direttore dell’unità operativa di neuropsichiatria infantile al Policlinico di Catania. “Le nuove tecnologie, soprattutto quelle di ultima generazione, dischiudono nuovi orizzonti che bisogna approfondire e guardare con una attenzione – afferma il dirigente scolastico, Maurizio Tedesco – ed è corretto che questo avvenga appropriandosi in maniera corretta di tutto quello che questi strumenti consentono di fare”. Un susseguirsi di interventi volti a sottolineare l’importanza della comunicazione alternativa, nonché la correlazione tra le nuove metodologie, come evidenziato dallo stesso direttore dell’unità operativa di neuropsichiatria infantile. “Nell’intervento pongo l’attenzione sui meccanismi biologici e genetici di base alla disabilità non solo per evidenziare quanto il quadro sia eterogeneo – dichiara la dottoressa, Renata Rizzo – ma anche per evidenziare come, secondo un criterio inclusivo basato sulle nuove metodologie, gli interventi debbano essere personalizzati al fine di valorizzare le abilità di ogni studente speciale”.

Un approccio multidisciplinare e le nuove metodologie consentiranno, soprattutto a seguito della pandemia, di gestire in modo proficuo il processo di inclusione di ogni alunno speciale che si sviluppa in tutti gli ambienti in cui vive la sua quotidianità. “Un aspetto negativo della pandemia è stata la chiusura nell’ambito delle loro case determinante per un percorso di maturazione – dichiara la dottoressa – Per i ragazzi a sviluppo neurologico tipico un tale processo porta anche ad essere via di inclusione e di tramite per i compagni con più difficoltà – continua – e quindi anche un tramite di maturazione della società evitando fenomeni negativi, come l’esclusione e il bullismo”. “Dopo il periodo molto particolare che abbiamo vissuto – sottolinea il dirigente scolastico, Maurizio Tedesco – cerchiamo adesso di riprendere le fila del discorso rivalutando l’approccio multidisciplinare rendendo noto ai ragazzi che un solo punto di vista per affrontare un problema non è quello corretto, soprattutto in tema di inclusione”.

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