Insieme club service, forze dell’ordine, scuole e specialisti: ricordata Emanuela Vallecchi

 
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Gela. In occasione della giornata internazionale sulla violenza contro le donne, il Rotary Club di Gela, presieduto dal dottor Silvio Scichilone, ha partecipato, congiuntamente ai club service di Gela, all’organizzazione di una conferenza sul tema, dal titolo “Non sei sola”. Per il Rotary la sensibilizzazione è uno strumento cruciale nella lotta contro la violenza sulle donne, poiché contribuisce a trasformare le percezioni culturali, fornisce supporto alle vittime e promuove un impegno collettivo per prevenire e porre fine a questo tipo di violenza. Dopo il saluto della presidente dell’Inner wheel Dott.ssa Eugenia Romano, a nome di tutti i club service partecipanti, ha preso la parola per un breve saluto il preside del liceo Eschilo prof. Maurizio Tedesco, padrone di casa, infatti la manifestazione, molto partecipata, si è svolta nell’aula magna del liceo delle scienze umane “Dante Alighieri”. Il Rotary, molto sensibile alla problematica è sempre stato presente alle manifestazioni riguardanti i problemi sociali ed in particolare alla tematica che affligge sempre più la società e che riguarda i delitti contro le donne. La donna non va maltrattata ma amata e rispettata. La conferenza ha avuto inizio ascoltando le ormai divenute famose parole del papà di Giulia Cecchettin che la moderatrice, la giornalista Fabiola Polara, ha letto ad una sala gremita, ammutolita ed annichilita all’ascolto di queste belle parole: ”L’amore vero non umilia, non delude e non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L’amore vero non urla, non picchia, non uccide. Sono seguiti gli interventi del Dottor Giovanni Minardi Vice Questore della Polizia di Stato, del Ten. Colonnello dei Carabinieri Marco Montemagno e della Dott.ssa Daniela Terrana, responsabile del settore Anticrimine della Polizia di Stato. I relatori hanno spiegato, ad un attento uditorio, gli aspetti legali e le azioni svolte dalle forze dell’ordine per prevenire ed arginare tale fenomeno. E’ seguito l’intervento della mamma di Emanuela Vallecchi, la giovane gelese uccisa dal marito alcuni anni fa, che ha testimoniato il dolore della famiglia e le vicissitudini che ha affrontato, oltre all’atroce dolore, nell’allevare i due suoi nipoti, figli della vittima che Le sono stati affidati. Subito dopo, l’intervento della dottoressa Elisabetta Pasqualetto, psicoterapeuta che rivolgendosi alla signora Vallecchi le ha espresso la massima comprensione riconoscendo la grande forza d’animo che ha avuto, ed ha, nell’affrontare l’immenso dolore. Dopo l’omaggio alla signora Vallecchi ha evidenziato la necessità di implementare i territori di figure professionali per facilitare l’accesso e supporto alle vittime contribuendo a promuovere il recupero a livello psicologico ed emotivo. La consapevolezza e l’accesso a servizi psicoterapeutici possono fare la differenza nella vita di donne che hanno sperimentato la violenza. Altro intervento quello della sociologa dott.ssa Giorgia Butera.

Prima del conclusivo intervento, in videocall, dell’on Vittoria Michela Brambilla Presidente della Bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza, la studentessa Gabriela Anghel ha intrattenuto gli astanti leggendo un monologo sul fenomeno. “L’esigenza di preservare i minori – ha detto Brambilla – dal rischio di trovarsi ancora al centro del conflitto con le gravi conseguenze psicologiche che ne deriverebbero suggerisce che, per tutta la durata dell’ordinanza cautelare, gli incontri tra i minori vittime di violenza assistita e il genitore presunto maltrattante debbano svolgersi alla presenza dei servizi sociali o, nei casi più gravi, delle forze dell’ordine”. La conferenza ha avuto termine con una esortazione, espressa dal Vicequestore Dott. Giovanni Minardi, tali manifestazioni sarebbero più incisive ed efficaci allo scopo, se svolte nei luoghi ove maggiore è il degrado sociale.

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