L’indotto Eni al palo, un vertice all’assessorato regionale: i sindacati temono il crack definitivo

 
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Gela. Niente prefettura ma direttamente un confronto all’assessorato regionale. La risposta alle richieste dei confederali. La vertenza dell’indotto Eni si avvia verso un nuovo tavolo, l’ennesimo, davanti ad una crisi mai così grave. In questo modo, è stata data risposta alla richiesta di convocazione inoltrata dai segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil che, da tempo, chiedono certezze per le decine di operai dell’indotto fermi al palo da mesi. E’ stato proprio il prefetto di Caltanissetta Maria Teresa Cucinotta a optare per un tavolo ancor più ampio, chiamando in causa i funzionari dell’assessorato palermitano. Non è da escludere che il confronto possa allargarsi all’intera vicenda Eni. I segretari provinciali dei chimici di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, infatti, dovrebbero a loro volta partecipare. Nelle scorse settimane, i rispettivi rappresentanti regionali avevano chiesto un incontro con le istituzioni per cercare di sollecitare una rapida soluzione. Allo stato attuale, con l’avvio della fase d’ingegnerizzazione propedeutica al progetto di riconversione a green refinery della fabbrica di contrada Piana del Signore, l’indotto si trova in seria difficoltà. Molte aziende, rimaste senza commesse, hanno optato per gli ammortizzatori sociali, compresa la cassa integrazione straordinaria o in deroga. Strumenti, però, che dovrebbero servire, solo temporaneamente, a coprire l’assenza di lavoro.

Dubbi sui tempi dell’intesa. I confederali di Cgil, Cisl e Uil Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Vincenzo Mudaro, più volte hanno espresso perplessità sui tempi di realizzazione del progetto green e su quelli del rilascio di tutte le necessarie autorizzazioni. Preoccupazioni lanciate anche da metalmeccanici e edili. L’indotto, con i circa mille operatori che lo compongono, è a un bivio. Gli operatori del diretto, invece, continuano ad essere reclutati per le trasferte in altri siti e, intanto, si è accesso il caso Enimed, in attesa di capire se il progetto Prezioso K e quello di una nuova campagna di trivellazioni e esplorazioni in mare vedranno la luce.

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