La “guerra leghista”, il secondo circolo: “Giudice chi ha sostenuto?”

 
0
Gela. Le beghe interne ai leghisti locali, che alle politiche di inizio marzo in città sono diventati il terzo partito, non si placano. Dopo l’esito elettorale, tanti si stanno avvicinando a Salvini. Così, è partita una specie di corsa ad accreditarsi. Per Antonio Giudice, già candidato a sindaco per i salviniani, bisogna però stare attenti agli “usurpatori” e a chi sale facilmente “sul carro dei vincitori”. Dichiarazioni che non sono piaciute ai leghisti del secondo circolo, Antonino Di Maria, Francesco D’Aleo e Giuseppe Romano. “Non si comprendono le ragioni delle dichiarazioni di Giudice – dicono – non siamo saliti su alcun carro dei vincitori, per la semplice ragione che la costituzione del nostro circolo, lo sanno tutti in città, è stata ufficializzata durante le ultime festività natalizie, precisamente in data 6 gennaio, ben due mesi prima della consultazione elettorale per il rinnovo dei due rami del Parlamento.
In quel momento, il partito usciva dal voto delle regionali e non correva con il proprio simbolo, ma in una lista congiunta insieme a Fratelli d’Italia, ottenendo un risultato non certo strabiliante. Nel breve lasso di tempo trascorso tra le elezioni regionali e le politiche, la Lega, presentando questa volta una propria lista ha ottenuto in città un numero di voti che è sotto gli occhi di tutti. Questo è un dato oggettivo ed inconfutabile sul quale non è possibile esprimere pareri personali o fantasie di ogni tipo”. I leghisti del secondo circolo mettono invece in dubbio il fatto che Antonio Giudice abbia effettivamente sostenuto la Lega alle politiche. “Se per l’ex coordinatore il risultato ottenuto dalla Lega alle politiche in città non è merito dei fighetti di Alessandro Pagano – continuano – come si spiega questo improvviso ed indiscutibile successo elettorale?
La verità è una, noi siamo sicuri del fatto di esserci spesi in campagna elettorale per il partito, convincendo gli elettori della bontà del messaggio e del programma di Matteo Salvini.
Non ci risulta, al contrario, che lo stesso impegno abbia profuso Antonio Giudice in occasione delle ultime consultazioni politiche, atteso che non lo abbiamo mai visto né incontrato durante la campagna elettorale”. Dopo il voto, il deputato nazionale Alessandro Pagano ha commissariato il partito locale, prendendo in mano le chiavi delle decisioni. Di Maria, D’Aleo e Romano confermano il loro sostegno al deputato, che invece è stato contestato da Giudice, critico verso l’accentramento imposto. “Pagano, investito del ruolo di coordinatore regionale direttamente dalla sede nazionale del partito e dallo stesso Salvini – concludono – sta curando personalmente l’organizzazione del partito locale.
Ci onoriamo del fatto che abbiamo compreso, forse prima di altri, la bontà e la forza del messaggio politico del nostro leader nazionale Matteo Salvini, un progetto politico del tutto nuovo per il nostro territorio che vive, in questo momento storico, la fase forse più buia e drammatica della sua storia”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here