La morte di una neonata, la famiglia conferma presunti errori medici: contestata l’archiviazione

 
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Gela. I magistrati della procura, davanti al gip Lirio Conti, hanno ribadito l’assenza di elementi d’accusa che possano giustificare il proseguo dell’indagine. E’ stata confermata la richiesta di archiviazione nel caso di una neonata, morta all’ospedale di Enna dopo l’arrivo dal “Vittorio Emanuele”. Furono i genitori a denunciare un presunto caso di malasanità dietro a quanto accaduto. Così, il loro legale di fiducia, l’avvocato Joseph Donegani, si è opposto alla richiesta dei magistrati. La famiglia ha presentato una serie di elementi che sollevano notevoli dubbi sull’operato dei medici sia del nosocomio di Caposoprano sia di quello ennese. Per il legale e per i genitori, la morte sarebbe stata causata da una lunga sequenza di errori medici.

Nella nuova opposizione (la seconda nell’arco di pochi mesi), vengono ribaditi tutti i dubbi anche sulla fase di trasporto della neonata, arrivata ad Enna a bordo di un’ambulanza non adatta a quel tipo di trasferimento. La famiglia sostiene che la causa scatenante di tutto sarebbe stata un’infezione da streptococco, accertata dal consulente di parte nominato in fase di indagine. Un’infezione che si sarebbe potuta superare sottoponendo la madre, nella fase di gestazione, a tamponi vaginali e rettali, necessari ad accertare la presenza dello streptococco. Un’attività svolta solo alla sedicesima settimana di gestazione e mai più ripetuta. Nell’opposizione, si ipotizza l’esistenza degli estremi di omicidio colposo e lesioni. Questioni che sono state sollevate in udienza, spingendo il legale a chiedere che le indagini possano proseguire. Il gip si pronuncerà entro le prossime ore.

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