L’agorà si dà tempo, “entro giovedì ulteriori riflessioni”: poi “corsa serrata” per candidato e scelte

 
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Gela. Una “riflessione” concessa a tutti i gruppi fino al prossimo giovedì, “poi si andrà avanti in modo serrato sulla sintesi, con un esponente per ogni partito o movimento”. Il parlamentare Ars e vicepresidente dell’Assemblea regionale Nuccio Di Paola conferma che l’agorà per l’alternativa a Greco e al centrodestra, non cede il passo, almeno fino ad ora. Si va avanti con il “progetto per la città”. L’incontro di questa mattina, conclusosi poco dopo le 13, ha messo di nuovo insieme progressisti, civici e moderati. Al Pd, ai grillini, ai comunisti del Pci, ai civici di “Una Buona Idea” e “Civico Lab”, a “PeR”, Sinistra Italiana e #2029, al tavolo moderato (Iv, Rinnova, socialisti-progressisti) e a “Moto civico”, si è aggiunto il gruppo di “Sud chiama Nord”. Gli esponenti dell’entità politica fondata da Cateno De Luca, guidata in città da Marco Maniglia, hanno partecipato all’agorà domenicale. Di fatto, l’intenzione è di scremare ancora di più, anzitutto nel novero dei potenziali candidati a sindaco. Di Paola, insieme ai parlamentari grillini del territorio, si è fatto carico di illustrare lo stato dell’arte. Ha confermato che ad oggi ci sono più nomi avanzati dai rispettivi gruppi. Non è stata una riunione tesa a chiudere il cerchio.

La deadline è stata spostata a giovedì. Entro quel termine, chi vorrà potrà avanzare eventuali proposte, anche per potenziali candidati da inserire nell’elenco dei “papabili”. Dal prossimo fine settimana, però, non ci saranno altre attese. Si dovrà passare alle scelte con chi vorrà proseguire nel percorso di un’alternativa netta all’attuale amministrazione e chiaramente al centrodestra dei partiti. Una conferma che il percorso non sarà semplice, anzitutto in questa prima fase. Sarà però utile per fare emergere le reali intenzioni di tutte le anime politiche fin qui coinvolte. La “sintesi” non sembrava dietro l’angolo e non a caso ci vorrà qualche tempo in più, probabilmente nella consapevolezza che l’election day destinato a tenersi a giugno assicura una soglia di tollerabilità maggiore.

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