L’estorsione in carcere sulle sigarette e le merendine, assolto giovane gelese: accusato da altro detenuto

 
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Immagini di repertorio

Gela. Sarebbe stata una montatura, denunciata come ritorsione per una precedente aggressione subita all’interno del carcere minorile di Caltanissetta. I giudici nisseni hanno assolto un giovane gelese, minorenne all’epoca dei fatti, che era accusato di estorsione. Secondo le contestazioni, durante il periodo di detenzione nell’istituto minorile avrebbe imposto ad un giovane catanese di acquistare sigarette e merendine, che poi gli avrebbe sistematicamente sottratto. Nel libretto in dotazione, venivano indicati come acquisti del compagno ma sarebbe stato il gelese ad usufruirne. Il giovane, finito a processo, ha però sempre respinto le accuse. Il legale che lo rappresenta, l’avvocato Carmelo Tuccio, ha dimostrato come in realtà la denuncia dell’altro detenuto sarebbe stata condizionata da una precedente aggressione. Un gruppo di gelesi, sempre nell’istituto minorile, lo prese di mira, fino ad aggredirlo in maniera violenta.

Si sarebbe voluto vendicare, facendo ricadere l’accusa di estorsione su un altro gelese, legato ai giovani che lo avevano picchiato. La difesa, inoltre, ha sottolineato l’assenza di testimoni che potessero confermare quanto ricostruito nella denuncia. Una mancanza di certezze che ha spinto i giudici ad emettere una decisione favorevole.

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