Lo scooter non era rubato, cadono anche altre accuse: assolti due giovani

 
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Controlli sul lungomare (immagini di repertorio)

Gela. Ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale, accuse cadute dopo essere state mosse ad un giovane, con diversi precedenti penali alle spalle. Il giudice Marica Marino ha assolto Salvatore Cannizzaro. I fatti erano legati al presunto uso di uno scooter, per le accuse rubato. La difesa, sostenuta dall’avvocato Rocco Cutini, ha invece provato che il numero di targa indicato dalle forze dell’ordine era diverso da quello dello scooter, risultato invece di proprietà del padre del giovane. Non sono emersi elementi per confermare la ricettazione. L’assoluzione ha riguardato inoltre la contestazione di resistenza a pubblico ufficiale. Il giovane cercò di evitare i controlli delle forze dell’ordine perché temeva sanzioni, non essendo in possesso di patente ma non perché il mezzo fosse stato rubato. Per il legale, si trattò di resistenza passiva.

L’assoluzione è stata emessa inoltre per un altro imputato, accusato di aver rilasciato false dichiarazioni. Difeso dall’avvocato Carmelo Tuccio, negò di essere stato in sella allo scooter insieme a Cannizzaro. “Il fatto non sussiste”, così si è pronunciato il giudice.

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