Unità centrodestra passa dalla sfiducia: Greco non si sente battuto e vuole rilanciare

 
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Il sindaco Greco e il presidente della Regione Renato Schifani

Gela. Come è stato preannunciato durante la presentazione del nuovo segretario generale del municipio, Carolina Ferro, le prossime settimane saranno dedicate quasi esclusivamente agli adempimenti necessari per arrivare alla misure correttive richieste dalla Corte dei Conti. Martedì, è previsto anche un confronto con l’assise civica, durante la seduta fissata dal presidente Salvatore Sammito. Proprio tra i banchi del civico consesso è il centrodestra che sta facendo le prove per un’intesa complessiva. I partiti rappresentati in consiglio hanno siglato la mozione di sfiducia al sindaco Lucio Greco. All’appello mancano solo la firma dell’esponente Dc Vincenzo Cascino (che potrebbe arrivare nei prossimi giorni) e quella di FdI con Giuseppe Caruso, che però non ha mai partecipato ad alcuna seduta ad eccezione dell’insediamento (successivo alle dimissioni dell’altra meloniana Sandra Bennici). La sfiducia quasi del tutto targata centrodestra sembra un invito alla sottoscrizione di un patto d’unità e il traguardo dovrebbe essere quello delle prossime amministrative, con una coalizione compatta, evitando le spaccature di quattro anni fa. Anche se la mozione dovesse arrivare in aula consiliare, sarà comunque molto difficile avere il sostegno necessario e i numeri utili. L’opposizione è sicuramente assai più rappresentata rispetto ai pro-Greco ma non tutti i gruppi seguono la linea del centrodestra. Non sembrano per nulla convinti dall’opzione di staccare la spina nel pieno della crisi finanziaria e con le misure correttive da sottoporre al vaglio dei magistrati contabili. Anche in ambienti assai vicini al centrodestra, c’è chi non vede spiragli nella sfiducia. Il presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito, lo scorso anno candidato alle regionali sotto le insegne di Forza Italia, ha già parlato di una mozione priva di forza davanti alla necessità di procedere con i correttivi. I partiti di centrodestra, che adesso hanno incassato pure la scelta della Dc (ormai in linea con le mosse della coalizione), sembrano intenzionati a marcare il territorio, probabilmente per prendere ufficialmente le distanze dal sindaco Lucio Greco. L’avvocato, però, non si sente per nulla accerchiato anche se in questa fase dà priorità alle emergenze finanziarie dell’ente. Va avanti con una giunta che schiera solo un partito, l’Mpa, e ha l’assessore Salvatore Incardona (sempre più vicino al primo cittadino) che è ritornato nella sfera dell’Udc. Il sindaco e il gruppo di riferimento, “Un’Altra Gela”, si sentono pienamente in corsa nel centrodestra, facendo affidamento sui contatti regionali. Greco ha sostenuto il presidente Schifani, che lo scorso anno si è affermato alla guida della Regione. Da allora, l’avvocato ha quasi del tutto abbandonato l’afflato civico per caratterizzarsi in un centrodestra che però in città non gli è di certo vicino.

I progressisti, come ha riferito ieri il vicepresidente del civico consesso Paola Giudice, guardano alla mozione del centrodestra bollandola sonoramente come “falsa”. Sarebbe solo una mossa velleitaria rispetto ad un sindaco che è ritenuto pienamente organico al centrodestra. Greco non ha mai nascosto i contatti con il presidente Schifani e con esponenti nazionali e regionali, che sono tra i riferimenti di partiti come Forza Italia e Fratelli d’Italia. Nel suo entourage, c’è anche chi è convinto che il primo cittadino stia già lavorando per un mandato bis. Una ricandidatura che per Greco non sarebbe affatto un tabù. Si ritiene da sempre coerente con la linea del centrodestra e non si vede sfavorito rispetto a ciò che offre il panorama locale d’area. Evitare il dissesto e ottenere l’avallo sulle misure correttive, potrebbero essere i perni per un rilancio della sua azione amministrativa, fino a richiedere una chance per proseguire anche nel successivo quinquennio. Nel 2019, Greco riuscì ad avere la meglio su una coalizione di centrodestra, mettendosi alla guida di un’alleanza civica, ma con partiti di peso, da Forza Italia e fino al Pd. Oggi, una corsa di quel tipo non è più praticabile, ma l’avvocato in più occasioni ha voluto rimarcare la sua vicinanza al centrodestra, dialogando anzitutto con le stanze palermitane. Nei prossimi mesi, la priorità sarà evitare il dissesto, magari portando a conclusione iter importanti per i progetti e gli investimenti. Dovrebbe essere questa la base per rilanciarsi nella partita per il secondo mandato.

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