Macchitella Lab, Generazione Gela: “Si discuta da subito avvio, si può partire con Fondazione Mattei “

 
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L'ex casa albergo riqualificata

Gela. La chiusura dell’iter per Macchitella Lab, di fatto sancito dall’amministrazione comunale e da Eni, fa ben sperare anche gli esponenti di Generazione Gela, da mesi impegnati in una campagna pubblica sul tema. Chiedono comunque maggiori riscontri sull’avvio vero e proprio e sui criteri di scelta per l’affidamento. “La fase di stallo legata al trasferimento della proprietà dell’ex casa albergo Eni si è finalmente risolta. Il superamento delle difficoltà che di fatto bloccavano l’avanzamento dell’iter rappresenta un grosso passo in avanti per la città che ha fortemente manifestato negli ultimi mesi la volontà di vedere il progetto Macchitella Lab attivo e pienamente funzionante. Ciononostante va registrato il rischio di ritrovarci in una fase di stallo dettata dall’incertezza sulla data di effettivo avvio del progetto, con la contestuale apertura della struttura. Avevamo già fatto notare mesi addietro come non sia stato redatto un cronoprogramma con date certe e che non si abbia idea su come il Comune intende gestire la struttura, bando pubblico? Gestione diretta? Il dissesto finanziario, la mancanza di personale e l’imminente campagna elettorale non permettono una risposta semplice e emminente alla questione e rischiano di bloccare nuovamente l’avvio del Macchitella Lab, vanificando così gli sforzi fatti dalla comunità gelese in questo periodo”, fanno sapere da Generazione Gela.

Spiegano che si può seguire la rotta già tracciata da Eni a Ravenna, affidandosi alla Fondazione Mattei. “La soluzione potremmo averla in casa, osservando il progetto CoLaboRa di Ravenna. In questa fase iniziale, che corrisponde alla durata del contratto di comodato d’uso, si potrebbe affidare l’avviamento a Fondazione Eni Mattei che gestirebbe la struttura in collaborazione con il Comune e con gli altri partner, UniKore e Sicindustria. La Fondazione garantirebbe il know how sviluppato in questi anni a Ravenna, UniKore garantirebbe l’aspetto formativo, il Comune assumerebbe il ruolo di garante sulla rilevanza pubblica del progetto. Avviato il progetto e insediatasi la nuova amministrazione comunale, ci sarebbe poi tutto il tempo per ragionare sul bando pubblico o sulla gestione diretta del Comune. Corremmo pertanto proporre a Comune, Eni e UniKore un incontro in cui discutere di questa possibilità, definendo un cronoprogramma e ampliando magari la partecipazione ai sindacati con cui abbiamo condiviso durante la raccolta firme la volontà di far squadra per vedere finalmente avviato questo progetto. Crediamo infatti che la città abbia il diritto di chiedere un’ulteriore accelerata sul tema, ma siamo consapevoli che al di là di quello che è stato fatto in questi mesi non possiamo fare altro. Ci rimettiamo pertanto nelle mani degli attori principali nella speranza che prevalga il senso di responsabilità collettivo”, concludono.

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