Mafia e droga, le pesanti condanne dopo il blitz “Malleus”: parte l’appello per i presunti pusher

 
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Gela. In primo grado, le contestazioni mosse dai pm della Dda di Caltanissetta vennero valutate da due diversi giudici dell’udienza preliminare. Sono arrivate pesanti condanne per un gruppo di presunti spacciatori, ritenuto legato alla famiglia Rinzivillo. Davanti alla Corte d’appello di Caltanissetta, adesso, i due “tronconi” sono stati riuniti. Una richiesta formulata dai difensori (che hanno impugnato le condanne) e accolta dai giudici nisseni. Gli imputati sono stati tutti coinvolti nell’inchiesta antimafia “Malleus”. La stessa che ha riguardato altri presunti complici, negli scorsi giorni a loro volta condannati in Corte d’appello. In primo grado, nel corso del giudizio abbreviato, il giudice dell’udienza preliminare Francesco Lauricella ha imposto dieci anni e mezzo di reclusione ad Antonio Radicia, ritenuto parte integrante della famiglia di cosa nostra locale. Per il traffico di droga scoperto dagli investigatori, inoltre, il gup David Salvucci l’ha condannato a diciotto anni di detenzione. E’ caduta l’accusa di associazione mafiosa contestata ad Ivan Casciana che però il gup Lauricella ha condannato ad otto anni e dieci mesi di detenzione, per aver messo mano nel giro di droga. Duro il verdetto pure nei confronti di Giuseppe Domicoli, a sua volta ritenuto tra i responsabili del traffico di sostanze stupefacenti. Dal gup Lauricella è arrivata la condanna a otto anni di detenzione, mentre il giudice David Salvucci gli ha imposto nove anni e quattro mesi di reclusione. Decisione pesante per l’altro imputato Baldassare Nicosia: nove anni e due mesi di reclusione dal giudice Lauricella e sei anni dal gup Salvucci. Per Nicosia e Domicoli è stata esclusa l’accusa di associazione mafiosa. Le uniche assoluzioni sono arrivate per Giuseppe Placenti e Salvatore Stimolo (difesi dagli avvocati Antonio Gagliano e Boris Pastorello).

I legali di difesa, gli avvocati Giacomo Ventura, Davide Limoncello, Paola Turco e Cristina Alfieri hanno deciso di rivolgersi alla Corte d’appello, nel tentativo di far cadere l’impianto accusatorio. Per i pm della Dda nissena, però, gli imputati avrebbero avuto un ruolo strategico nel giro di droga organizzato, almeno in base alle indagini, per finanziare la famiglia Rinzivillo. Le richieste della procura generale verranno formalizzate a febbraio, quando toccherà ad alcuni dei difensori esporre le proprie conclusioni.

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