Minore aggredito e rapinato, niente misura per i due quindicenni indagati

 
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Gela. Dovranno tenere una condotta consona, senza frequentazioni sbagliate e stando lontani da qualsiasi comportamento non idoneo. Il gip del tribunale dei minori di Caltanissetta, per il resto, ha sostituito la misura della permanenza nelle loro abitazioni, che era stata inizialmente imposta a due quindicenni, accusati di aver aggredito e rapinato un loro coetaneo, al quale venne sottratto lo smartphone. Tra le contestazioni, c’è anche quella di stalking. La scorsa settimana, assistiti dai legali Salvo Macrì e Rosario Prudenti, i due minorenni sono stati sentiti e si sono difesi, spiegando che la vittima dell’aggressione e delle vessazioni in realtà è sempre stato un loro amico. Hanno escluso di aver preso parte alle aggressioni e alla rapina. Si sono tenuti fuori anche da altre azioni che la scorsa estate vennero messe in atto a danno dell’altro minore. Fu lui stesso, insieme ad alcuni familiari, ad ammettere l’accaduto. Le difese, dopo gli interrogatori della scorsa settimana, hanno chiesto di rivedere le misure.

I due quindicenni non avrebbero responsabilità nei fatti ricostruiti dai pm e dai carabinieri, così hanno riferito i legali. Il gip, nell’ordinanza, spiega che nonostante quanto accaduto e le misure imposte ai due, l’altro minore vittima delle aggressioni ha comunque continuato ad avere rapporti con gli indagati, confermando di fatto un certo legame amicale. Una situazione complessiva, che per il giudice non giustifica la sottoposizione a misura. I due minori, mentre le indagini sono in corso, dovranno comunque tenere una condotta adatta.

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