Morti per l’esplosione al mercato, Comune nel giudizio: difesa ha chiesto estromissione

 
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I danni causati dall'esplosione

Gela. L’ente comunale è stato chiamato in giudizio come responsabile civile per i fatti che quattro anni fa determinarono l’esplosione al mercato rionale di via Madonna del Rosario. A causa delle gravissime ferite riportate, nelle settimane successive persero la vita due donne, Tiziana Nicastro e Giuseppa Scilio. Furono diversi i feriti. Questa mattina, il legale designato da Palazzo di Città, l’avvocato Ornella Crapanzano, ha formalizzato la costituzione in udienza preliminare e al contempo ha esposto una serie di eccezioni, che mettono in discussione la fondatezza della chiamata in causa. Sarà il gup Francesca Pulvirenti a valutare. Per la difesa del Comune, infatti, non ci sono elementi che possano collegare l’esplosione del mezzo per la vendita ambulante di prodotti da rosticceria ad eventuali omissioni dell’ente. La deflagrazione fu potente e avvenne mentre tra le bancarelle c’erano tanti avventori. Secondo gli inquirenti, sarebbe stata generata dal sistema per la cucina vicino al quale c’erano almeno quattro bombole e una tanica di gasolio. A rispondere di omicidio colposo, incendio, lesioni colpose e di una lunga serie di violazioni amministrative, è l’ambulante agrigentino Claudio Catanese. Imputata è anche la società Sicilpetroli, rispetto alle bombole gpl che furono ricaricate nonostante per gli inquirenti fossero non conformi. Sempre questa mattina, il gup ha disposto l’estromissione della compagnia assicurativa Groupama, a sua volta chiamata come responsabile civile. La società esce dal procedimento. Per la procura, ci sono tutte le condizioni per disporre il rinvio a giudizio degli imputati. In base alle conclusioni investigative, ci sarebbero state violazioni consistenti delle norme in materia di sicurezza. Sarebbe stato il cedimento meccanico di una delle bombole collocate nella rivendita mobile a generare la fuoriuscita e l’esplosione, con le fiamme che si propagarono in pochi istanti.

In aula si tornerà a marzo. Catanese è difeso dagli avvocati Salvatore Pennica e Alfonso Neri. La società, invece, dal legale Gerlando Virone. Le famiglie delle vittime e i feriti sono rappresentati dai legali Flavio Sinatra, Ivan Bellanti, Davide Limoncello, Enrico Aliotta, Salvo Macrì, Riccardo Balsamo, Joseph Donegani, Rosario Giordano, Tommaso Vespo, Giada Scerra e Luigi Cinquerrui. I familiari delle due donne morte, ormai da tempo, insistono per avere un quadro chiaro che consenta di accertare le responsabilità per quanto accaduto.

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