Morto durante la pandemia, duemila collegati on line per i funerali di Caputo

 
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Duemila persone collegate on line per il funerale di Caputo

Gela. Assistere ad un evento presenziato da oltre 2000 persone unite dal dolore per la perdita di una persona cara, ma divisi dalle restrizioni delle normative anti-contagio da coronavirus è oggi possibile. Un chiaro esempio è stato il funerale del settantunenne Antonio Caputo, organizzato ieri dalla comunità religiosa locale dei Testimoni di Geova della quale faceva parte da più di cinquanta anni. Gli amici raccontano di un uomo amato e apprezzato da tutti quelli che lo conoscevano. Era stato ministro di culto per più di quaranta anni e per diverso tempo si era dedicato alla cura pastorale delle comunità locali e alla gestione della sala delle assemblee dei testimoni di Geova, a Caltanissetta. Si comprende perché tanti amici e parenti abbiano sentito il forte desiderio di dare il proprio personale sostegno alla famiglia, partecipando al funerale. Una questione non semplice visto che la struttura per il culto dei Testimoni di Geova in città, come quelle di tutta Italia, è chiusa da marzo proprio per evitare contagi.

La soluzione è stata trovata dalla famiglia grazie a due piattaforme internet di videoconferenza, che hanno permesso a 1.060 dispositivi di collegare persone in streaming da diverse parti del mondo. Tutti hanno dato il loro conforto alla famiglia, anche a distanza. Lo stesso titolare dell’impresa di pompe funebri, Emanuele Nobile ha spiegato che “considero positiva la collaborazione, l’intesa tra le parti e il rispetto delle regole manifestate nell’organizzare questo insolito funerale”.

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