Addio ad Andrea Cafà, si era adoperato per un sussidio alle volontarie in Oncologia

     
    0
    Nella foto in alto: Andrea Cafà.

    Gela. “Era risultato positivo al covid-19 due settimane fa, proprio in ospedale, mentre faceva dei controlli generici. Questo gli è stato fatale”. A parlare è una delle due figlie di Andrea Cafà, 62 anni, malato oncologico, deceduto ieri. L’ormai ex dipendente Enimed, addetto alla logistica e gestione contratti, durante la sua degenza si era adoperato per chiedere al colosso energetico del cane a sei zampe di riconoscere una sovvenzione alle volontarie che operano nell’unità operativa di Oncologia dell’ospedale “Vittorio Emanuele” di via Palazzi. “Era riuscito a fare ottenere una piccola retribuzione – assicurano i famigliari – al centro Oncologico, coordinato da Roberto Valenza”. In città, Andrea Cafà, era conosciuto anche per la sua passione per la corsa e la bicicletta. “Non ha mai nascosto la sua malattia – ricordano le figlie – Per lui avere il cancro non era una vergogna. Ha accettato il suo destino, rimettendosi alla volontà di Dio. Lavorava, da casa, anche dopo le sedute chemioterapiche”. Con dignità ha combattuto contro il cancro, senza perdere mai il sorriso. Lascia la moglie Giusy e le due figlie: Anita e Cristina.

    LASCIA UN COMMENTO

    Please enter your comment!
    Please enter your name here