No ai referendum e sì alle trivelle: Arancio, “difendo l’economia della città, Messinese è favorevole o contrario?”

 
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Gela. Niente referendum contro le norme nazionali varate per semplificare le procedure delle attività di esplorazione e trivellazione in mare. “Contro il referendum per difendere l’economia della città”. Il no è arrivato dall’Assemblea regionale siciliana e tra i contrari al referendum che avrebbe eventualmente potuto incidere sull’iter dei progetti Eni in città c’è il democratico Giuseppe Arancio. Il deputato regionale ha seguito la linea assunta in aula dall’intero Pd: ovvero, niente referendum. Una decisione, quella dei democratici, che ha provocato la reazione dei deputati a cinquestelle. I grillini all’Ars hanno deciso di rendere pubblico l’elenco completo degli esponenti Pd contrari al referendum e favorevoli alle trivellazioni, anche in mare. Nella lista, c’è proprio Giuseppe Arancio. “Parto dal presupposto – spiega il deputato – che i metodi assunti dal Movimento 5 stelle non mi piacciano per nulla. Non capisco l’utilità di questa lista di proscrizione. Ho votato contro il referendum sulle trivellazioni perché ho a cuore le sorti economiche della mia città. Non si poteva votare a favore quando è in atto una trattativa molto complessa tra amministrazione comunale, Eni e parti sociali in merito al protocollo dello scorso novembre. La gran parte degli investimenti previsti da Eni nel nostro territorio si concentrano proprio sulle attività di esplorazione e trivellazione in mare. Non possiamo dire no ai posti di lavoro e al futuro di molte famiglie. Anzi, invito il sindaco Domenico Messinese ad esprimere una posizione chiara sulla questione. Lui ha manifestato insieme al movimento No Triv. Vorrei capire se è favorevole oppure contrario alle attività di trivellazione”. E i rischi per operazioni comunque molto complesse da svolgere in mare? “L’azienda – continua Arancio – ha più volte spiegato che esistono tutti i parametri di sicurezza fissati dalla legge. Ci sono le autorizzazioni rilasciate. Il mio unico dubbio riguardava proprio le trivellazioni in mare ma con pareri favorevoli di tecnici ed esperti erano impossibile votare a favore dei referendum”.

“I costi della politica?…i cinquestelle stanno esagerando!”. Il deputato democratico non risparmia stoccate in direzione dei cinquestelle neanche sul tema dei costi della politica. “Credo che il Movimento 5 stelle stia esagerando – conclude – vogliono tagliare tutte le indennità previste per deputati e assessori? Io ci sto. In questo modo, si starà in aula a Palermo solo il martedì ed il mercoledì, ottenendo i permessi dalle aziende. Per il resto della settimana, ognuno tornerà al proprio lavoro, se ce l’ha. Io sono responsabile del centro di salute mentale di Gela ed ho il mio stipendio. Va bene, anche solo il rimborso delle spese di viaggio. Ma si sappia, in questo modo la politica diventerà per pochi, soltanto per chi ha un posto di lavoro stabile e uno stipendio adeguato a sostenere i costi”. Arancio rilancia il messaggio nel campo dei cinquestelle: un segnale di tensione tra Pd e grillini che arriverà anche tra gli scranni dell’aula di consiglio comunale? “Grazie a questo ignobile Pd, –  dicono  i quattordici deputati Cinquestelle all’Ars – la Sicilia sarà l’unica regione a non opporsi alle trivellazioni. Per qualche barile di petrolio hanno svenduto l’intero territorio”.

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