I soldi delle aziende nei conti di moglie e figli, “Fabio Fasulo fu aiutato dai clan di Palma di Montechiaro”

 
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Gela. Circa 900 mila euro distratti in pochi mesi dalle casse di una delle aziende che, almeno sulla carta, dovevano essere risanate.

“Soldi sui conti di moglie e figli”. Il dato è emerso durante il dibattimento che si sta celebrando nei confronti del’imprenditore Fabio Fasulo, della sua segretaria Virginie Bongiorno, di Pietro Caruso, Cristian Ciubotaru e Lorenzo Li Calzi. Vennero tutti coinvolti nel blitz “Spin off”. “I soldi – ha spiegato uno degli investigatori che si occuparono delle indagini – transitavano dai conti dell’azienda metalmeccanica rilevata a quelli dei familiari di Fasulo e della sua segretaria. Venivano effettuati trasferimenti fino a cinquantamila euro in pochi minuti verso i conti dei figli e della moglie”. Il giro di denaro non si sarebbe fermato neanche quando gli investigatori si misero alla ricerca dell’imprenditore, intanto raggiunto da un provvedimento di custodia cautelare nell’ambito dell’inchiesta “Cash Flow”. “Abbiamo riscontrato – ha spiegato il testimone – che il trasferimento di denaro è avvenuto anche il giorno del blitz. In base ai nostri controlli, siamo riusciti a capire che la breve latitanza di Fabio Fasulo, impegnato a far perdere le proprie tracce nel corso del blitz “Cash Flow”, è stata appoggiata da alcuni agrigentini vicini ai clan di Palma di Montechiaro. In quei giorni del luglio 2012, ci furono trasferimenti di denaro verso i conti di una donna, risultata moglie di uno degli esponenti di spicco dei clan di quella zona”.

Il ruolo delle teste di legno.  Il teste, invece, ha escluso l’esistenza di passaggi di denaro verso Cristian Ciubotaru, difeso dall’avvocato Maurizio Scicolone e dal legale Angelo Cafà, e Lorenzo Li Calzi, rappresentato dall’avvocato Giusy Ialazzo. Stando al testimone, invece, Pietro Caruso, difeso dagli avvocati Flavio Sinatra e Raffaela Nastasi, sarebbe stato una testa di legno utilizzato solo per coprire l’effettivo ruolo di Fasulo all’interno della società spogliata degli attivi di cassa. L’investigatore, davanti al collegio presieduto dal giudice Manuela Matta, affiancata dalle colleghe Silvia Passanisi e Ersilia Guzzetta, ha risposto anche alle domande formulate dall’avvocato Giovanni Lomonaco, difensore dello stesso Fasulo e di Virginie Bongiorno. In questo caso, ha confermato il passaggio d’ingenti somme di denaro verso i conti personali della Bongiorno. Nuovi testimoni verranno sentiti all’udienza del prossimo 22 ottobre.

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