Omicidio Lamaj, arresto anche per il riesino Tambè: cadavere abbandonato in un pozzo

 
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Il corpo venne inizialmente murato

Riesi. Mandante dell’omicidio sarebbe stata l’ex compagna, riesina di nascita ma poi trasferitasi in Liguria, mentre ad eseguire l’omicidio del cittadino albanese Astrid Lamaj sarebbe stato un gruppo, sempre originario di Riesi, con l’assenso di Giuseppe Cammarata, ai vertici dell’omonimo clan di Cosa nostra. I carabinieri del nucleo invstigativo di Caltanissetta e quelli di Monza hanno notificato un provvedimento di arresto anche al riesino quarantacinquenne Salvatore Tambè. L’indagato avrebbe preso parte all’azione di morte. Il quarantunenne venne ucciso e murato all’interno di una villa in ristrutturazione, a Senago. L’omicidio si sarebbe però registrato a Muggiò. Il mandante, secondo le accuse Carmela Sciacchitano, non avrebbe accettato la fine della relazione con il cittadino albanese e per questo avrebbe deciso di eliminarlo. Il cadavere sarebbe stato spostato e alla fine gettato in un pozzo, all’interno dell’area della villa.

Gli investigatori ritrovarono i resti del cittadino albanese solo a distanza di sei anni dai fatti, dando inizio alle indagini. Pare fosse stato attirato in un un tranello. Inizialmente, i killer gli avrebbero chiesto un appuntamento, per la consegna di una partita di droga. Tambè era già ai domiciliari per fatti di mafia.

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