Opere di Iudice e Giuffrida nella “Pittura segreta” della fondazione “The bank”: in mostra in Veneto

 
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Iudice e Giuffrida

Bassano del Grappa. Oltre settanta pittrici e pittori contemporanei sono i protagonisti di “Pittura segreta”, una mostra che presenta alcune delle esperienze più significative dei cultori della qualità e del “ritorno al mestiere”, testimoni e custodi dei valori dell’arte.
Dal 18 novembre al 29 febbraio 2024, nella gallery #1 della neocostituita Fondazione THE BANKETS-Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea di Bassano del Grappa (VI), gli artisti selezionati dai curatori Cesare Biasini Selvaggi e Paolo Zanatta mostrano la rivoluzione silenziosa e “segreta” della pittura, in particolare di quella figurativa e la sua capacità di rinnovarsi nel tempo, muovendosi sui sentieri accidentati quanto effimeri del presente in divenire.
“Fondazione THE BANKETS non poteva non intercettare talenti di tale portata – dichiara Paolo Zanatta, conservatore delle collezioni – perché sta, proprio nel codice genetico del nostro
Istituto, questo andare contro i tempi, contro i luoghi e, in qualche misura, contro le mode che hanno lasciato ai margini molti artisti rimasti, pertanto, “segreti”. “Una rivoluzione silenziosa, segreta, operata nella pratica assidua della pittura, quotidiana, in ore e ore trascorse a cavalletto, in studi lontano dalle luci della ribalta e delle pubbliche relazioni a oltranza, dalle speculazioni commerciali”, dichiara Cesare Biasini Selvaggi, segretario generale della Fondazione. Il percorso espositivo comprende, tra gli altri, i dipinti di: Agostino Arrivabene, Alessandro Busci, Alessandro Papetti, Alex Folla, Alfio Giurato, Andrea Chiesi, Andrea Martinelli, Andrea Angelo Davoli, Carla Bedini, Chiara Sorgato, Cristiano Tassinari, Daniele Galliano, Daniele Vezzani, Danilo Buccella, Domenico Piccolo, Elisa Rossi, Emanuele Giuffrida, Enrico Robusti, Ettore Frani, Ettore Pinelli, Federico Guida, Federico Lombardo, Filippo Robboni, Francesco De Grandi, Francesco Lauretta, Gabriele Grones, Giorgio Ortona, Giovanni Frangi, Giovanni Gasparro, Giovanni Iudice, Giuliano Sale, Guglielmo Castelli, Leo Ragno, Luca Pignatelli, Manfredi Beninati, Manuel Pablo Pace, Marco Bettio, Marco Fantini, Marco Luzi, Marco Petrus, Matteo Massagrande, Maurizio Bottoni, Maurizio L’Altrella, Mauro Reggio, Nicola Caredda, Nicola Verlato, Paolo Maggis, Romina Bassu, Saturno Buttò, Silvia Mei, Tommaso Ottieri, Velasco Vitali, Vittorio Marella, Sebastiano Caldarella, Pierluca Cetera, Ilaria Del Monte, Andrea Fiorino, Greta Frau, Andrea Di Marco, Laura Giardino, Valerio Melchiotti, Marta Naturale, Sergio Padovani, Davide Nido, William Marc Zanghi. Completano il percorso espositivo le sculture di Ettore Greco e Marco Fantini.

Tutti i pittori riuniti, tutt’altro che in difesa della tradizione contro il progresso, dell’ordine contro l’avventura, riflettono direttamente o incidentalmente sui problemi legati al medium, alla metapittura (la sua estensione semantica, per esempio, dai territori dell’installazione a quelli della scultura e della videoarte), al rapporto tra figurazione e astrazione. Ci sono quadri intesi ora come dispositivi di rappresentazione ora come presenze nella loro dimensione oggettuale, immersi nell’alveo della ridefinizione di alcuni generi tradizionali della storia dell’arte (come il ritratto, il paesaggio e la natura morta), oltre che nell’appropriazione consolidata di temi e di generi provenienti da altri ambiti linguistici, dalla letteratura e dal cinema (giallo, noir, pulp, fantascienza) fino ai video musicali e all’animazione digitale.
Si tratta di una ricerca pittorica che si muove fondendo in maniera indissolubile la vicenda esistenziale con l’essere artista. Si tratta di casi di sovrapposizione tra arte e vita, sul modello di quello, ancora più radicale, incarnato da Joseph Beuys. Per la maggior parte di loro significa tornare indietro a un tempo senza storia e a luoghi ancestrali nei quali vi è il dominio incorrotto della natura; luoghi dove dominano le emozioni e prevalgono l’empatia, la spontaneità e i sentimenti più genuini. I temi inventariati comprendono il mito innocente e selvaggio che si svela nella campagna, l’io fanciullo e il tempo dell’infanzia, lo spirito di auto-rappresentazione dei luoghi e delle comunità, la memoria individuale e quella collettiva, la storia interiore o l’identità svelata, le contraddizioni che rimandano ai valori archetipi dell’esistere, il sogno (espressione simbolica dell’inconscio) e la percezione reale (determinata dal rapporto dell’Io con il mondo esterno), in cui allegorie e simboli sono il trait d’union per sintonizzarsi.
L’inaugurazione della mostra, realizzata con il patrocinio del Comune di Bassano del Grappa, si terrà sabato 18 novembre alle ore 18.00. Saranno presenti i rappresentanti delle Istituzioni, i vertici della Fondazione THE BANKETS e alcuni degli artisti selezionati. In contemporanea a Pittura segreta, la gallery #2 della Fondazione viene riservata all’artista Michele Moro (Treviso, 1964), autore di un progetto espositivo curato da Cesare Biasini Selvaggi. Una galleria di ritratti dove ogni esistenza è presentata come un’opera d’arte, ricordando che per viverla appieno occorre affrontare sfide difficili, tentando l’impossibile per guadagnarsi una personale Champions League.
La Fondazione è aperta al pubblico il sabato con orario 17.00-20.00, la domenica con orario 16.00-20.00 e su appuntamento. Ingresso gratuito.

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