Pochi soldi in cassa per i lavori, dopo le richieste di Casano arrivano i primi numeri dal municipio

 
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Gela. Arrivano i primi numeri, dopo le richieste avanzate dal consigliere Carmelo Casano, che per diversi mesi ha atteso una risposta dagli uffici comunali. Per il consigliere, davanti ad una situazione dei conti del municipio sempre più grave, sarebbe quasi un obbligo amministrativo cercare di individuare soldi, magari residuati da mutui o da ribassi d’asta. Così, dal settore lavori pubblici giungono alcune indicazioni. Circa un milione di euro, accertato dai tecnici, è stato però già vincolato per la realizzazione di mille nuovi loculi a Farello, un progetto sponsorizzato dall’amministrazione comunale, ma che attende ancora di vedere la luce. Sono invece poco più di 600 mila euro quelli avanzati da due mutui concessi da Cassa Depositi e Prestiti e poi usati per finanziare i lavori del nuovo tratto del lungomare Federico II di Svevia e la ricostruzione della scuola Pirandello. Soldi avanzati che, già diversi anni fa, lo stesso consigliere aveva ipotizzato potessero servire alla realizzazione anche di un parco giochi sul lungomare. Il resto, almeno quel poco che rimane, i tecnici del settore hanno deciso di destinarlo al pagamento delle perizie tecniche per gli interventi di manutenzione di stabili e scuole.

L’iter delle gare rallenta. Ma intanto la burocrazia fa le bizze, come spesso capitato, e rallenta l’intero iter per la gara dei lavori di rifunzionalizzazione degli spazi esterni al convento dei Cappuccini. Mancano dati che dovrebbero essere trasmessi dall’Anac e dalla prefettura di Caltanissetta, in merito soprattutto alle certificazioni antimafia delle aziende che hanno presentato le offerte. Il responsabile unico del procedimento ha dato comunicazione al dirigente. Da tempo, anche in questo caso, il consigliere Casano ha chiesto di avere indicazioni sempre aggiornate sullo stato di procedure importanti per opere pubbliche, che altrimenti rischiano di segnare il passo. “Questi ritardi – dice – sono legati al fatto che in Comune non è stata istituita la stazione appaltante e c’erano tutte le condizioni per farlo”.

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