Potenziamento impianto Btu, Comune rilascia l’autorizzazione richiesta da Eni

 
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L'impianto Btu di Eni all'interno della raffineria

Gela. La firma finale è arrivata nelle ultime ore. Il Suap ha rilasciato il provvedimento unico per il progetto di potenziamento del sistema Btu, che è uno dei punti nevralgici del ciclo produttivo della green refinery di Eni. L’attività è stata completata dagli uffici e la firma l’ha apposta il segretario generale Loredana Patti, che in questa periodo ricopre l’interim del settore sviluppo economico. L’attività istruttoria era partita a seguito della presentazione della richiesta da parte dei manager di Eni. L’ex dirigente Emanuele Tuccio (ora in pensione) avviò la fase della conferenza di servizi, con tavoli tecnici per assicurare il rispetto dei parametri, anzitutto ambientali. Ora, c’è il provvedimento finale, che consentirà alla multinazionale di mettere in cantiere le attività. Il potenziamento del Btu è destinato, in base ai progetti dell’azienda, alla realizzazione di “una quarta linea di degommazione acida che verrà utilizzata per garantire una migliore affidabilità operativa, e sarà di uguale potenzialità alle preesistenti linee. Decade il vincolo sul limite di lavorabilità di cariche di seconda e terza generazione che l’unità Btu potrà lavorare anche al cento per cento della sua potenzialità”, così riporta una delle relazioni trasmesse al Ministero della transizione ecologica. “Procediamo speditamente ed in piena sinergia con Eni – afferma il sindaco Lucio Greco – nel processo di totale trasformazione della nostra raffineria, che si avvia a diventare une delle più grandi raffinerie green al mondo, leader nella produzione di biojet, che rappresenta il futuro dell’aviazione. Rispetto ad altri mezzi, infatti, negli aerei non è possibile abbandonare il carburante per passare, ad esempio, all’elettrico. Il biojet rappresenta, allo stato attuale, l’unica alternativa ecologica possibile e sapere che verrà prodotto a Gela, senza inquinare e senza danneggiare l’ambiente, mi inorgoglisce. Nel giro di poche settimane, abbiamo esitato ed emesso due provvedimenti molto attesi e che ci permetteranno di gettare le basi per l’economia del futuro senza intaccare, anzi mantenendo ed incrementando i livelli occupazionali. Imprese che operano sul nostro territorio da decenni potranno continuare a farlo, cercando personale in loco e senza contaminare la nostra terra. Credo che sia un doppio motivo per essere soddisfatti del grande lavoro portato avanti”.

Entro il 2023, Eni ha in programma il superamento definitivo dell’olio di palma, che ha alimentato il nuovo processo green della fabbrica di contrada Piana del Signore. Si punta all’uso di altre fonti, compresi gli oli esausti rigenerati, alla base dell’impianto di Ecorigen che ha superato la fase di verifica degli uffici regionali. Il progetto di potenziamento Btu ricade nell’area dell’isola 5 dello stabilimento dell’azienda, che ne ha predisposto l’upgrading volto a migliorare il processo produttivo. L’assessore Terenziano Di Stefano, poche settimane fa, insieme ai tecnici del settore ha predisposto una sorta di cronoprogramma rispetto alle priorità e tra queste c’era proprio il progetto per il potenziamento del Btu. E’ in fase ancora preliminare, invece, la procedura per il biojet di Eni, altro caposaldo della nuova fase del sito industriale di contrada Piana del Signore. Anche in questo caso servirà il provvedimento autorizzativo comunale. Il sindaco Lucio Greco, che in più occasioni si è interfacciato con il management Eni, ha chiesto di procedere con celerità sui progetti che possono avere ricadute occupazionali e che permettono di consolidare la produzione dei carburanti sostenibili della multinazionale.

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