Proteste contro il sistema Muos, aperto dibattimento: ventinove attivisti a giudizio

 
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Una manifestazione contro il sistema Muos (Foto d'archivio)

Gela. Si è aperto questa mattina il dibattimento che ha portato a processo ventinove attivisti “No Muos”. I fatti risalgono all’agosto di cinque anni fa, quando ci sarebbero stati presunti atti a danno delle forze dell’ordine intervenute per monitorare il campeggio organizzato dagli attivisti. Il giorno precedente si era tenuta una grande manifestazione ancora una volta per ribadire la contrarietà alla presenza delle installazioni militari in contrada Ulmo, dove da diversi anni è presente il sistema di telecomunicazioni militari Usa. Sia la procura, con il Pm Luigi Lo Valvo, che i difensori degli imputati hanno esposto le rispettive richieste istruttorie. In via preliminare, il collegio penale presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Eva Nicastro e Martina Scuderoni) ha autorizzato lo svolgimento a porte aperte del procedimento e già questa mattina alcuni attivisti, anche non imputati, hanno potuto seguire l’attività d’aula. A testimoniare è stato uno dei poliziotti che segnalò presunte violenze ai suoi danni. E’ stato sottoposto all’esame della procura e dei difensori.

Ha spiegato di essere stato cinturato da uno degli attivisti presente nella zona del presidio. Sono discordanti tra le parti le versioni fornite rispetto a quanto accaduto e per le difese degli attivisti non sarebbero fino ad ora emersi elementi per ritenere sussistenti responsabilità. I partecipanti al presidio erano arrivati a Niscemi praticamente da tutta Italia. Tra i difensori presenti in aula questa mattina domande sono state poste dai legali Luigi Cinquerrui, Pierpaolo Montalto, Giorgio Bisagna, Carmelo Picciotto e Paola Ottaviano. Nel corso dell’esame, l’agente di polizia ha anche spiegato che in quei giorni ci fu la presenza di un altro attivista assai noto, Turi Vaccaro, che successivamente alla manifestazione doveva essere fermato perchè già gravato da un provvedimento giudiziario. Questa mattina, a palazzo di giustizia era ampia la presenza di forze dell’ordine ma non si è registrata alcuna tensione da parte degli attivisti presenti. Nel corso delle prossime udienze saranno sentiti ulteriori testimoni.

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