“Protocollo rispettato”, il rapporto di Eni: “Investiti 818 milioni di euro”

 
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Gela. “Gli impegni del protocollo sono stati rispettati”. I manager di Eni lo scrivono anche nel Rapporto locale di sostenibilità 2017, appena reso pubblico. Una serie di dati e numeri che per l’azienda confermano gli obiettivi, dalla green refinery fino alla base a terra per il gas. “Oggi, Gela è un esempio di convivenza sinergica tra impresa e territorio – si legge nel rapporto – nonché il simbolo di Eni in tema di innovazione, ricerca e sperimentazione green”. Sono diminuite drasticamente le quote di royalties incassate dal Comune (poco meno di sei milioni di euro per il 2017), ma dal rapporto emerge l’abbattimento delle emissioni in atmosfera, calate nel periodo ricompreso tra 2015 e 2017, e un aumento della manodopera locale che continua ad essere impiegata nel diretto e nell’indotto della fabbrica. Le somme investite (fino al giugno di quest’anno) ammontano a 818 milioni di euro. La multinazionale punta sul nuovo sistema di produzione green, con gli impianti che dovrebbero entrare a regime entro i primi mesi del 2019 ma anche sulla piattaforma a terra per il gas.

Negli ultimi tempi, in realtà, si sono susseguite le richieste di chiarimenti da parte dei sindacati che temono per il futuro dell’upstream (con una produzione nettamente ridotta). Nel rapporto, che riporta le firme dei manager della società compreso il neo amministratore delegato di raffineria Ignazio Arces, si fa un elenco delle attività finanziate sul territorio (ci sono tra gli altri il Palio dell’Alemanna e “Gela, le radici del futuro” di Jacopo Fo) e dei programmi a supporto (compreso quello di alternanza scuola lavoro). Stando ai dati forniti, l’azienda sarebbe in linea con gli impegni anche sul fronte delle bonifiche industriali e punta su progetti sostenibili (dal fotovoltaico ai carburanti green). Dati che spesso sono stati messi in discussione non solo dai sindacati ma anche da una parte della politica.

2 Commenti

  1. Protocollo rispettato tutte pagliacciate, siamo alle solite buffonate dell’Eni ma di quelle allucinanti, ma come si a fare queste dichiarazioni, 1 – in questi 4 anni massimo avete investito 250 300 milioni di euro.
    2 – la green doveva essere pronta nel 2017 e siamo a più di un anno di ritardo.
    3 – la base atterra per il gas forse e un sogno, non se ne vede l’ombra 4 anni di barzellette.
    4 – questa affermazione a dell’ incredibile incremento della manodopera locale sia nel diretto 500 persone trasferite, che nell’ indotto non so quante aziende sono fallite, assurdo dire che ce stato un incremento di manodopera.
    5 – emissioni e royalties ok
    6 – Bonifiche, ma se state costruendo un impianto chiamato green per non fare le bonifiche.
    7- Enimed sta andando a chiudere perché il petrolio di Gela non è buono, non riescono a raffinarlo da nessuna parte, si poteva raffinare solo con gli impianti della ex raffineria a Gela.
    8 – cosa positiva impianto fotovoltaico.
    Sindacati e Politici svegliatevi questi raccontano solo barzellette

  2. Hahaha protocollo rispettato… Verissimo… Ma solo per mandare via la gente da gela. Punto! Non facciamoci prendere in giro ancora da questi mercenari.

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