“Recovery taglia fuori il territorio”, Greco: “Comitato sindaci per l’hub Mediterraneo”

 
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Il sindaco Lucio Greco

Gela. Ad inizio febbraio, il consiglio comunale si pronuncerà sul Recovery fund, che come spesso capita a livello locale è diventato già oggetto di scontro politico. I “civici” che stanno con il sindaco Lucio Greco vogliono spiegazioni sull’esclusione di progetti sul territorio. Le chiederanno a Pd e M5s, che hanno i loro rappresentanti nel governo, anche se la crisi politica a Roma potrebbe scompaginare tutto. Greco, intanto, si schiera e contesta il piano tracciato a Roma. “I sindaci sono i rappresentanti dei propri cittadini e hanno il dovere di alzare la voce per farsi sentire fino a Palermo e a Roma, quando nei palazzi si mettono in campo strategie e si elaborano piani senza capo né coda che, oltre ad essere frutto di incompetenza ed indifferenza, finiscono per penalizzare sempre i soliti – dice – vale a dire le infrastrutture del sud Italia e delle isole, a tutto vantaggio di quelle del nord Italia”. Per il sindaco, che su questo tema non segue affatto la linea istituzionale di Pd e M5s, il forte pericolo per il territorio è di rimanere ancora una volta con le mani vuote, almeno in termini di finanziamenti. “Sono fermamente convinto – continua – che il Recovery plan stia per diventare l’ennesima occasione persa per il nostro territorio, che a quei fondi potrebbe attingere per costruire una nuova portualità di eccellenza e diventare un hub attrattivo sia dal punto di vista del turismo che del commercio. Invece, leggo che ad essere incentivati saranno i porti di Genova e Trieste e c’è davvero da rimanere basiti. Che fine ha fatto il famoso polo Euro–Mediterraneo auspicato e finanziato dall’Europa con 222 miliardi? In che modo dovrebbe nascere il sistema logistico mediterraneo? A queste condizioni rimarrà tutto sulla carta, come viene ampiamente denunciato dal Manifesto per il Sud cui hanno già aderito oltre duecento personalità, tra cui intellettuali, rettori, docenti universitari e ambasciatori. Io intendo fare qualcosa, non resterò con le mani in mano quando la mia città, grazie alla sua posizione geografica, potrebbe candidarsi a diventare una delle capitali della nuova Europa”.

Greco spiega di essere pronto a mettere insieme tutti i sindaci del territorio. “Sto pensando di istituire un comitato che riunisca tutti i sindaci dell’hinterland, al fine di portare avanti insieme questa battaglia nelle sedi istituzionali opportune, forti delle linee guida europee che vanno proprio nella direzione verso la quale voglio orientarmi. Il Recovery plan – conclude – è un treno che non possiamo assolutamente permetterci di perdere”. I circa 180 milioni di euro per la darsena commerciale sembrano ormai messi alle spalle, con il taglio imposto dalla Regione. Per il porto rifugio la burocrazia non ha ancora chiuso le “danze” e non sono partiti neanche i lavori per bloccare l’insabbiamento. Ora, si preme sull’hub del Mediterraneo, ma servono fondi economici per ora assenti.

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