Ricostruzione del museo, Gattuso: “Messi in sicurezza 3.000 reperti”

 
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Gela. Sono finalmente iniziati i lavori di demolizione finalizzati all’ampliamento del museo archeologico. Lavori che, però, rappresentano solo la punta dell’iceberg perché dal primo di marzo ad oggi la vera impresa è stata catalogare oltre 3000 reperti che, messi in sicurezza presso la sala Navarra, hanno permesso l’avvio delle attività di abbattimento del vecchio museo.

“In effetti è soltanto la puta dell’iceberg di un lavoro più corposo – spiega Luigi Maria Gattuso, direttore polo museale – Sono stati messi in sicurezza i 3000 reperti custoditi all’interno dello storico museo. Li abbiamo catalogati, imballati e trasferiti nella sala Navarra che attualmente ospita il relitto della nava greca”.

Un lungo lavoro che ha impegnato tutto il personale del museo archeologico ed ha anche reso necessario l’impiego di altre risorse per il trasporto e le misure finalizzate ad assicurare la messa in sicurezza dei reperti.

“Si tratta di un lavoro che – aggiunge Gattuso – ha comportato l’impegno di tutto il personale del museo in sinergia con l’impresa esecutrice dei lavori. Molta attenzione è stata posta sul trasporto e la cura dei reperti”. Lo scopo è quello di riportare la struttura all’antico aspetto da questa mantenuto fino al 1958, obiettivo che, però, all’inizio riguardava solo la ristrutturazione di una parte dell’edificio divenuto ormai fatiscente e poco adeguato ai reperti da esso ospitati. “Obiettivo primario era eliminare una parte di edificio risultata fatiscente dalle indagini strutturali condotte negli ultimi anni – conclude Luigi Maria Gattuso – E’ una attività che parte, in verità, nel 2018 che noi abbiamo ulteriormente portato avanti. Abbiamo, successivamente, deciso nuovi sviluppo progettuali”.

I lavori di demolizione dovrebbero essere ultimati il 30 di questo mese, per poi dare avvio a quelli di ricostruzione e ristrutturazione.

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