Rimborsi e accuse, Arena sceglie Fidone: legale, “contestazioni del tutto infondate”

 
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Fu Arena a scegliere Fidone

Gela. Non è un dipendente regionale ma un “funzionario onorario”, che fa riferimento al Dipartimento per gli affari interni e territoriali del Ministero dell’interno. Nel caso del commissario straordinario Rosario Arena, che una commissione interna del consiglio comunale di Partinico ritiene abbia percepito indennità e rimborsi non dovuti, arriva il parere pro veritate, rilasciato dall’avvocato Gianfranco Fidone e dai componenti del suo studio professionale, Rosario Giommarresi e Salvatore Brighina. Dopo averlo scelto per la guida della Ghelas Multiservizi, Arena si è rivolto a Fidone per valutare le contestazioni che gli vengono mosse dai consiglieri di Partinico. Dopo il clamore mediatico, anche a Palazzo di Città i componenti della commissione consiliare bilancio, presieduta da Valeria Caci, hanno preannunciato verifiche sulle carte dei rimborsi ottenuti da Arena durante il periodo di commissariamento del municipio. “Con nostro immenso stupore, abbiamo appreso che la Commissione di indagine ha rilevato tutta una serie di presunte criticità nei rimborsi del commissario, applicandogli la disciplina dei rimborsi dei dipendenti regionali – spiega Fidone – da avvocato amministrativista mi sono limitato ad esaminare il contenuto della relazione e ad evidenziare il qui pro quo su cui si fonda una vicenda che ha, davvero, dell’inverosimile. Anziché considerare il commissario straordinario come un funzionario onorario, inquadrato dal Dipartimento per gli affari interni e territoriali del Ministero dell’interno, o al più come un amministratore locale, la commissione di Partinico ha ritenuto di applicare una disciplina in toto inapplicabile che è quella relativa ai dipendenti regionali. Sulla base di un chiaro travisamento dei fatti e della fattispecie, Arena è stato sottoposto ad un autentico supplizio mediatico per il quale, immagino, compirà i dovuti passaggi in tutte le sedi opportune”. Il colonnello della guardia di finanza, entrato in municipio subito dopo la sfiducia all’ex sindaco Domenico Messinese (venne indicato direttamente dal presidente della Regione Nello Musumeci), davanti alle gravi accuse arrivate dall’assise civica di Partinico ha subito spiegato che sui rimborsi ha sempre chiesto ogni tipo di verifica ai funzionari dell’ente palermitano, con pezze di appoggio e secondo quanto previsto dalla normativa.

“Ho sempre lavorato nella legalità”, ha detto. Nella sua prospettiva, si sarebbe trattato quasi di un attacco politico, dovuto all’attività di contrllo svolta a Partinico. Fidone si rivolge anche alla commissione bilancio del consiglio comunale gelese. “Ho appreso che la commissione consiliare bilancio a Gela si appresta a compiere i dovuti accertamenti sui rimborsi del dottor Arena, per il periodo in cui ha svolto il ruolo di commissario. Ebbene, ritengo che fare chiarezza – aggiunge – sul rispetto delle regole, da parte di chicchessia, sia sempre auspicabile. Ma sono certo che i componenti, alcuni dei quali stimati e preparatissimi colleghi con i quali ho avuto il piacere di collaborare nel mio periodo di amministratore della Ghelas, non incapperanno negli evidenti errori interpretativi della fattispecie che, a mio modesto avviso, sono stati compiuti a Partinico”.

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