Ritardi sulle bonifiche nell’area industriale, alla Regione costretti ad istituire un ufficio speciale

 
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Gela. Tra i punti di forza che l’amministrazione comunale del duo Domenico Messinese-Simone Siciliano, almeno nei rapporti con Eni, da sempre mette sul piatto c’è quello delle bonifiche industriali “che procedono”. Non la pensano così, invece, negli uffici della Regione. Addirittura, la giunta del presidente Nello Musumeci si è affrettata ad istituire un ufficio speciale, nel tentativo di riprendere in mano un dossier che sarebbe gravemente arenato, anche per i siti di interesse nazionale, compreso quello di Gela. E’ stato istituito l’Ufficio speciale per il settore delle bonifiche dei siti contaminati. Una mossa che segue le richieste arrivate dal direttore generale del dipartimento acque e rifiuti Salvatore Cocina. “Da diversi anni il dipartimento regionale non è stato messo in grado di sviluppare efficacemente un’azione di impulso alle attività di bonifica – si legge nella comunicazione che Cocina ha inviato all’assessorato regionale all’energia – da parte di numerosi soggetti obbligati (Comuni, enti e società) attraverso la preliminare redazione degli studi di caratterizzazione né le analisi di rischio né a completare diversi interventi avviati nelle aree di competenza su aree specifiche quali il Sin di Milazzo, quello di Gela e quello di Augusta, Priolo e Melilli, a causa sostanzialmente di una carenza di risorse umane dotate di specifica professionalità e di carenze economiche e finanziarie da parte delle regioni e dei comuni, spesso non dotati delle necessarie professionalità tecniche”.

I ritardi sulle bonifiche. Quindi, con una carenza enorme, sarebbero mancati anche completi riscontri sugli iter di bonifica. La giunta regionale, adesso, cerca di mettere una pezza. Sarà compito dell’ufficio speciale verificare “entro sei mesi lo stato di attuazione delle procedure previste dal Piano regionale delle bonifiche” e di quelle “arretrate a carico dei soggetti obbligati”. Entro nove mesi, inoltre, dovrà “attualizzare il censimento e l’anagrafe dei siti da bonificare”. Nell’arco di un anno, invece, è fissata la “predisposizione di un cronoprogramma degli interventi con l’indicazione delle opere per le quali, per complessità e gravità, la Regione interviene in via sostitutiva”. Le bonifiche delle aree industriali, con in testa quella locale, sono tutt’altro che concluse. Se ne sono accorti pure a Palermo.

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