Royalties “Argo-Cassiopea”, la norma verso l’Ars: “Ai Comuni somme fino al 30 per cento”

 
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Gela. Il dissesto dell’ente comunale inevitabilmente muterà le prospettive finanziarie del municipio e anche la prossima amministrazione dovrà orientarsi in tal senso. In un contesto difficile per i conti del municipio, non sono molte le vie alternative. Sicuramente, quella delle royalties estrattive è una “finestra” forse tra le più importanti. Per mesi, sono andate avanti trattative istituzionali e iniziative politiche, in città sostenute principalmente dall’amministrazione comunale e da forze politiche come “Una Buona Idea” e il Movimento cinquestelle. La spinta è servita dato che una norma specifica è prevista nella legge finanziaria, a breve destinata ad approdare all’Ars. In questo caso, la disciplina va ad innestarsi su un investimento consistente per il gas, come quello del progetto “Argo-Cassiopea”. I Comuni sulla cui costa ricadranno le attività di Enimed otterranno “fino ad un massimo del trenta per cento dell’aliquota spettante alla Regione Siciliana sulle nuove produzioni a partire dall’anno 2024”, così riporta il testo dell’articolo che dovrebbe poi finire al vaglio dell’Assemblea regionale. “La quota spettante agli enti viene stabilita annualmente con delibera della giunta regionale”, è precisato. Il governo Schifani, dopo le insistenze della politica locale, ha deciso di fare propria la proposta. La ripartizione delle royalties riguarderà Gela così come Butera e Licata. Il sindaco Lucio Greco e i primi cittadini degli altri due Comuni costieri avevano avuto incontri anche palermitani. La deputazione M5s ha da subito tentato di ottenere il voto dell’Ars che però dovrebbe diventare concreto proprio nella fase della discussione della legge finanziaria. In base alla percentuale calcolata, ciascuno dei tre Comuni potrebbe incassare fino ad un totale di sei milioni di euro all’anno. Potrebbe essere un importante apporto per le finanze comunali. Le somme delle royalties, salvo casi eccezionali garantiti da norme ad hoc (come è accaduto per l’attuale crisi del municipio), vanno comunque destinate a progetti di sviluppo e risanamento ambientale. “A distanza di mesi dal nostro emendamento, sarà inserita in finanziaria la nostra proposta riguardo le royalties, misure di compensazione utili ai Comuni che hanno subito e subiranno un pregiudizio da attività di estrazione di gas – ha spiegato in una nota il parlamentare regionale M5s Angelo Cambiano – nello specifico, la Regione Siciliana riconoscerà ai Comuni di Licata, Butera e Gela una parte di queste, una quota fino al 30 per cento, a titolo compensativo per l’attività estrattiva dei giacimenti presenti in mare”.

Il vicepresidente Ars Nuccio Di Paola e il gruppo parlamentare pentastellato hanno seguito l’iter, accogliendo le istanze che sono arrivate dal territorio. Pian piano, alle richieste si sono accodate praticamente tutte le forze politiche, al punto da indurre il governo regionale ad aprire proprio alla soluzione di una norma destinata ai tre Comuni. Il sindaco Lucio Greco aveva già parlato della necessità di promuovere una sorta di modello “Basilicata”, con introiti delle royalties e una serie consistente di sgravi e agevolazioni per i cittadini. Gli incassi da un progetto tra i più importanti per l’estrazione di gas si aggiungerebbero (in attesa della maratona all’Ars sulla legge finanziaria) alle somme che Palazzo di Città già ottiene da Eni per le attività condotte sul territorio. Per il 2022, Palazzo di Città si è visto recapitare un importo complessivo non inferiore ai dodici milioni di euro.     

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