Schianto fatale, morirono due giovani niscemesi: incidente probatorio al via

 
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Niscemi. Lo schianto mortale, lo scorso giugno, spezzò le vite di due giovani niscemesi, Rocco Di Dio e Marika Ficicchia. L’impatto contro un guard rail fu violento e non gli lasciò scampo. L’incidente si verificò nei pressi di Palagonia e in quattro stavano ritornando da una serata trascorsa nella zona del siracusano. Alla guida della Fiat Punto c’era un amico dei due, un ventenne attualmente indagato per omicidio stradale. Lui e un’altra ragazza riportarono ferite anche se di lieve entità. La procura di Caltagirone ha avviato l’inchiesta e si sta procedendo soprattutto con rilievi tecnici. L’incidente probatorio, richiesto dalla difesa dell’indagato sostenuta dal legale Salvo Macrì, ha esordito con l’annullamento di quanto fatto preliminarmente. Alla difesa non è stato notificato l’avviso per le attività tecniche. È stato necessario, in settimana, provvedere ad un nuovo affidamento degli incarichi ai periti. Si occuperanno di analizzare gli smartphone dei quattro giovani ma anche di valutare le immagini video registrate da un sistema privato in dotazione ad un’azienda della zona. Si cercherà di ricostruire l’intera dinamica. L’indagato non presentava alcuna alterazione dovuta ad eventuali sostanze né è risultato alcun possibile colpo di sonno. Il giovane pare abbia più volte sostenuto di aver effettuato una manovra repentina per tentare di evitare un altro veicolo. Per la difesa, quindi, non è da escludere che si sia trattato di uno schianto generato dall’interferenza di un altro mezzo, anche se nessuno si è fermato a prestare soccorso. La procura avanza l’ipotesi invece dell’omicidio stradale. Anche per questa ragione, il legale dell’indagato, in fase di incidente probatorio, insiste per analizzare dettagliamente tutte le immagini .

Gli approfondimenti tecnici partiranno dalla prossima settimana, anche con un sopralluogo tecnico nella zona del sinistro mortale. Le posizioni dei due giovani deceduti e delle famiglie sono rappresentate dagli avvocati Rosario Prudenti e Giancarlo Galesi.

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