Schianto sulla Gela-Vittoria, morì Santo Occhipinti: un testimone, “la Focus sbandò prima dell’impatto”

 
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Gela. “Ho visto la Ford Focus perdere aderenza e sbandare più volte prima di impattare contro la Mercedes classe E”.

Gli istanti precedenti all’incidente. Per la morte dell’imprenditore Santo Occhipinti, vittima di un terribile incidente stradale che non gli lasciò scampo, in aula, davanti al giudice Lirio Conti, è stato sentito un testimone oculare che quella sera del gennaio di tre anni fa percorreva, a bordo della propria vettura, la statale 115 Gela-Vittoria, teatro dello schianto mortale. A rispondere dell’omicidio colposo è il quarantaseienne Rocco Mondello. C’era lui alla guida della Focus che impattò contro la Mercedes dell’imprenditore e, per questo motivo, deve rispondere di omicidio colposo. Durante l’esame del testimone, sono stati ricostruiti gli istanti precedenti allo schianto. I difensori dell’imputato, gli avvocati Joseph Donegani e Emanuele Maganuco, hanno cercato di ricostruire quanto accaduto, mettendo in luce la presenza di una terza auto in quei frangenti, ovvero una Fiat Panda. “Prima dello schianto – ha proseguito il testimone – ho notato che la Focus, nell’uscire da una curva, si era pericolosamente avvicinata ad una Panda. Non sono sicuro, però, che ci sia stato un contatto. E’ stato tutto molto veloce”. Alcuni familiari della vittima si sono costituiti parte civile con l’avvocato Giuseppe Cammalleri. Il testimone, inoltre, ha risposto alle domande sia del giudice Lirio Conti sia del pubblico ministero Pamela Cellura. Santo Occhipinti, titolare in città di alcune aziende impegnate nel settore alberghiero e della ristorazione, morì sul colpo dopo il terribile schianto.

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