Sequestro compostaggio, a Brucazzi tre operai verso il licenziamento

 
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I tre operai a rischio licenziamento

Gela. Lavorano all’interno dell’Impianto di Compostaggio di Contrada Brucazzi dal 2016, data in cui la struttura è stata aperta dall’Ato Ambiente.
Oggi, a causa del sequestro dell’impianto ad opera dei Carabinieri del Noe, i tre lavoratori storici vanno verso il licenziamento. L’azienda avrebbe già preannunciato a ciascuno di loro la cessazione del rapporto di lavoro a partire dal prossimo 10 novembre.
Una mazzata per i tre operai che rischiano di trovarsi senza più lavoro.
L’impianto di Contrada Brucazzi venne sequestrato lo scorso agosto dai nuclei ambientali dell’Arma a seguito di un’indagine coordinata dai pm della procura, partita nel settembre di un anno fa, quando fu sottoposta a sequestro anche un’area limitrofa, ritenuta fortemente compromessa dal presunto percolato sversato dalle vasche dell’impianto.
Subito dopo il sequestro la stessa Ato aveva provveduto a definire una propria relazione tecnica per individuare gli aspetti legati alle anomalie riscontrate dagli investigatori. Tutto il materiale è già stato fornito agli inquirenti, ma per ora l’impianto resta chiuso e a disposizione della magistratura mentre le indagini e le verifiche tecniche sono in corso.
Da una relazione di Arpa però si evincerebbe già che non risulterebbe alcuna contaminazione da percolato nell’area interessata e che i liquami proverrebbero dallo scarico fognario inadeguato a sopportare grandi precipitazioni di pioggia.
Se questo venisse confermato, dicono i lavoratori, non si comprenderebbero i motivi di prolungare il sequestro dell’impianto che di fatto sta causando il licenziamento dei tre.
La gestione del sistema intanto è affidata a due amministratori. Il valore economico dei beni posti in amministrazione giudiziaria si aggira sui 2 milioni di euro.

L’impianto gelese serve tutti i comuni della zona, sette al momento ed è uno dei perni dell’intero sistema locale del ciclo dei rifiuti. Per questo motivo sono già stati individuati altri siti per il conferimento, almeno fino a quando si protrarrà il provvedimento di sequestro preventivo.
L’impianto, operativo in città dal primo gennaio 2016, serve i Comuni appartenenti alla società d’ambito ATO CL2 per smaltire i rifiuti organici e gli scarti della potatura, trasformandoli in compost di qualità da utilizzare come fertilizzante in agricoltura. La sua capacità è di 10.000 ton/anno.

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