Gela. Sono fondi consistenti che Palazzo di Città ottenne negli scorsi anni. Vennero sottoscritti accordi complessivi, garantiti sia dal governo nazionale che dalla Regione. Per il Comune, in totale, furono stanziati non meno di trenta milioni di euro per la messa in sicurezza di due ex discariche industriali mai bonificate, Cipolla e Marabusca. Le procedure per arrivare agli interventi veri e propri stentano ad ingranare. Dal municipio arrivò, ad un certo punto, la richiesta ufficiale di rinunciare al ruolo di “soggetto attuatore”. Non fu possibile reperire personale che potesse occuparsi dei complessi iter. Tutto passò in mano alla Regione. Proprio gli uffici palermitani, di recente, hanno comunque confermato lo stanziamento da quasi sei milioni di euro per Marabusca. A seguito della rinuncia comunale, si è reso necessario procedere ad una variazione nei capitoli di bilancio.
Le somme comunque ci sono ma la vera incognita rimane la realizzazione degli interventi nei siti contaminati. Per Marabusca, già negli scorsi mesi era iniziato un invio di note e atti al ministero. Rispetto alla situazione dell’area di Cipolla, c’era stato un nuovo sopralluogo. Era stato accertato che la vecchia caratterizzazione non metteva in rilievo i volumi degli inquinanti presenti e quindi è stata ufficialmente chiesta un’integrazione da coprire con somme non inferiori ai 340mila euro. Un ulteriore protocollo doveva essere definito in sede di conferenza Stato-Regioni, con il rischio concreto di tempi decisamente più lunghi.
